Mascherine al Comune di Montopoli made in Capanne, il regalo dell’azienda

L’assessore Martinelli lancia l’idea: “Potrebbero farlo altre aziende per le esigenze del territorio”
“Regaleremo le mascherine che riusciamo a produrre, è il minimo che possiamo fare per la nostra comunità. Già da domani saranno pronti un centinaio di pezzi”. Lo annuncia Massimo Pelagotti, titolare del calzaturificio Everyn della zona industriale di Capanne di Montopoli Valdarno che ha deciso di produrre mascherine in tessuto non tessuto da mettere a disposizione dell’amministrazione del comune di Montopoli per gli operatori del servizio di Protezione civile e per coloro che sono impegnati in prima linea per contrastare la diffusione del coronavirus.
Un gesto esemplare, soprattutto in un momento come questo dove, purtroppo, i dispositivi di protezione individuale sono di difficile reperimento. “Una necessità che accomuna tutti, amministrazioni pubbliche e imprese – spiega l’assessore alle Attività produttive Valerio Martinelli –. Everyn, con questo regalo, dà a tutti un bellissimo segnale ed un esempio da seguire, non solo per il nostro Comune, ma anche per il Comprensorio del cuoio. Grazie”.
Le mascherine, infatti, saranno prodotte direttamente dal calzaturificio montopolese. “La nostra azienda – continua Pelagotti – aveva già preso tutte le precauzioni del caso ancor prima che venissero imposte. Non riuscendo però a trovare delle mascherine, abbiamo deciso di produrle utilizzando il tessuto non tessuto e la carta da forno”. La produzione, però, non sarà messa in vendita.
“Ad Everyn, a Massimo Pelagotti e a tutti i lavoratori e le lavoratrici del calzaturificio va tutta la nostra
gratitudine per questo gesto non dovuto – aggiunge il sindaco Giovanni Capecchi –. Una dimostrazione concreta di unità e solidarietà in un momento complicato per tutti, tanto sul nostro territorio quanto a livello nazionale”.
Un regalo che lo stesso assessore Martinelli si augura possa aprire a un cammino virtuoso e a una riflessione. “Faccio – dice – un appello alle amministrazioni e alle imprese del Comprensorio del cuoio: facciamo un censimento delle attività in grado di produrre in sicurezza questi dispositivi, sia gel che mascherine. Sicuramente ci sono altre realtà che possono farlo. Ciò ci permetterebbe di disporre di una fonte sul territorio dalla quale poter attingere, utile innanzitutto per gli operatori della Protezione civile, ma anche per gli agenti della Polizia municipale e per le forze dell’ordine che fanno i controlli, per i lavoratori, per le attività, per le famiglie e per tutta la comunità”.