Successo in Giappone per i conciatori di Ponte a Egola

1 dicembre 2016 | 14:05
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Successo in Giappone per i conciatori di Ponte a Egola

Da Ponte a Egola fino a Tokyo per raccontare agli operatori del Sol Levante le peculiarità del cuoio conciato al vegetale.

“La pelle, l’acqua, i tannini e la passione dei conciatori toscani” questo il nome delle vento che si è concluso il 25 novembre scorso. L’obiettivo era proporre agli operatori di settore giapponesi una giornata interamente dedicata alla pelle al vegetale. Ad organizzare la manifestazione all’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo è stato il il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale. Una missione commerciale, ma anche culturale che in qualche modo alla luce anche di un mondo sempre più globale almeno sul piano dei commerci ripropone e riattualizza in qualche modo la figura ormai quasi mitica del mercante che fino dal medioevo partiva dall’Italia per arrivare fino in estremo oriente ‘a fare mercatura’ ovvero commerciale i prodotti. Un figura di operatore economico che insieme alle merci permetteva anche la veicolazione di idee. Oggi in tempi moderni però ancora una volta gli operatori economici toscani, in questo caso di ponte a Egola, provano a conquistare l’estremo Oriente.
Nell’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura, durante il seminario informativo hanno partecipato circa 300 operatori del settore, mostrando un grande interesse per gli interventi che hanno caratterizzato questa conferenza di approfondimento sulla tematiche legate alla pelle conciata al vegetale.
Ad aprire la giornata e ad introdurre i lavori l’intervento di Giorgio Amitrano, direttore dell’Istituto Italiano e di Antonella Marucci, Deputy Head dell’Ice. Per il Consorzio il primo ad intervenire è stato Paolo Testi, consigliere di amministrazione, che ha analizzato gli elementi necessari per ottenere una vacchetta toscana a regola d’arte. Si è partiti dal racconto della pelle e del processo produttivo che la porta ad essere un prodotto naturale che “racconta di noi e del nostro vissuto”, per arrivare ad un’analisi delle caratteristiche, dei pregi e dei difetti della pelle in quanto materiale naturale e rinnovabile. Si è parlato anche di acqua, elemento indispensabile nella produzione dei pellami, e di territorio. Un argomento questo che ha introdotto lo stretto rapporto che intercorre tra le concerie associate al Consorzio e la Toscana.
I tannini sono stati presentati da Stefano Pinori, membro del cda del Consorzio e rappresentante dei produttori di estratti vegetali. Definiti come elemento protagonista nel processo di concia al vegetale, i tannini hanno proprietà particolari che conferiscono alla pelle le caratteristiche uniche di naturalezza, colore e comportamento nel tempo.
In conclusione Simone Remi, presidente del Consorzio, ha introdotto i concetti che sottendono la pelle al vegetale: la cultura di un prodotto non standardizzato, la tradizione di un processo produttivo che ha origine lontane, ma soprattutto il concetto di qualità, elemento fondamentale in campo creativo e lavorativo nella vita di tutti i giorni. Ma il discorso è stato più ampio: si è cercato di analizzare la realtà attuale e di definire il concetto di qualità che, secondo il Consorzio, non è omologazione ma affermazione della propria unicità.
Al termine del seminario il presidente Remi ha premiato Zhan Xuan Pan, vincitrice del premio speciale della giuria all’ultima edizione di Craft The Leather, Concorso Internazionale di Design organizzato annualmente dal Consorzio. Tutte le creazioni dell’edizione 2015 erano in esposizione nelle sale dell’Istituto di Cultura durante l’intera giornata.
Il pubblico giapponese ha ancora una volta seguito con grande attenzione i temi proposti dal Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale in Toscana e la conferenza stampa a chiusura del seminario si è protratta a lungo per il notevole interesse mostrato dai giornalisti nipponici per la pelle conciata al vegetale in Toscana e gli argomenti trattati dai relatori.