Ottima annata in cantina. L’autunno stappa vini rossi 2013

Nella bottiglia non si vedono. Ma quando si annusa il vino, con gli occhi chiusi, quei filari che si perdono tra terra e cielo, bagnati di rugiada e scaldati dal sole, si sentono nitidi. Mescolati all’odore di umido della cantina, che si impregna di dolce in questa stagione. Il vino è così: si gusta con gli occhi e con il naso prima di arrivare in bocca. Perché il sapore, alla fine, è la sintesi degli altri sensi, è un sorso di un mondo. E di un lavoro lungo, che a volte richiede anni. Tre, per esempio, quelli che passano in cantina i rossi di Tenuta di Ghizzano e La Spinetta, due delle 50 aziende presenti domani 6 novembre a Sapori d’Autunno, la rassegna del gusto a chilometro 0 che si prepara al Centrum Sete Sòis Sete Luas di Pontedera (qui Sapori d’Autunno, 50 aziende per la festa del buon gusto).
In Fiera
Entrambe le aziende produttrici di vino in Valdera brinderanno all’autunno con un’anteprima: a Pontedera saranno aperte le prime bottiglie, entrate in cantina con la vendemmia 2013 di un loro prodotto must. Tenuta di Ghizzano porterà il Veneroso doc, La Spinetta il Nero di Casanova. In degustazione, poi, ci saranno il Ghizzano 2014, un sangiovese al 95 per cento, maturato in cemento che si abbina al “cibo da passeggio” perché lega con ogni sapore e consistenza e il Nambrot 2013, premiato con 3 bicchieri, vino senza Sangiovese, che prende il nome del fondatore dell’azienda. La Spinetta, invece, oltre al Nero maturato 3 anni (un anno in botte, uno in acciaio e uno in cemento), porterà due riserve del 2011: un prugnolo gentile monocolore di Sangiovese e un Chianti, lasciato invecchiare in legno 2 anni e mezzo. Più delle parole, però, farà la degustazione.
In cantina
“Una delle annate migliori degli ultimi 20 anni” quella portata in cantina secondo il tecnico enologo Mirko Bessi, che da 13 anni lavora a La Spinetta dei 3 fratelli Rivetti e anche secondo Ginevra Venerosi Pesciolini, dal 2006 anima della Tenuta di Ghizzano. “Abbiamo avuto una buona stagione fino a giugno – spiega Venerosi Pesciolini -, poi settimane senza pioggia e notti mai troppo calde, con una buona escursione. Un clima ideale continuato con le piogge di settembre, con l’acqua che ha permesso all’uva di ‘sbocciare’, in qualità e quantità”. Tenuta di Ghizzano produce in media circa 75mila bottiglie l’anno, il 60 per cento delle quali dedicate al mercato estero. La tenuta, 320 ettari in tutto, ha la certificazione di produzione biologica e ormai dal 2006 coltiva con metodo biodinamico. Produce uva dal ‘500 ma imbottiglia vino dal 1985.
Ha scelto una produzione sostenibile la cantina La Spinetta. A gennaio saranno disponibili il bianco e il rosè di Casanova, tra i prodotti di punta, che consente anche di “alleggerire”, diradare la vigna, garantendo uva da rosso più grassa e zuccherina, in grado di generare un’alcolicità maggiore nei rossi, ma anche un gusto e un colore più particolare. “Una scelta – spiega Bessi – che è riconferma delle politiche aziendali e che, anche quest’anno, ci darà delle soddisfazioni”. Sono 350mila le bottiglie prodotte ogni anno nell’azienda di Terricciola sui 65 ettari coltivati. La produzione di uva ha una storia secolare, mentre si vinifica dal ’77. Al momento, in azienda, è entrata la terza generazione.