Calzatura, esportazioni in calo. Stabile il conciario

La calzatura pisana continua a perdere terreno anche sul mercato globale: 5 per cento in meno di esportazioni nel secondo trimestre del 2016, da aprile a giugno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si difende invece l’export del settore conciario, che registra una crescita, seppur modesta, rispetto agli stessi mesi del 2015. A dirlo sono i dati della Camera di commercio di Pisa, che tracciano un ulteriore rallentamento della domanda interna, unito anche a qualche difficoltà anche nel campo globale.
Il calo delle importazioni
Significativo, in particolare, il calo della domanda registrato in provincia di Pisa: meno 11%, contro un calo dello 0,4% per la Toscana e del 3,6% per l’Italia. “Per quanto concerne le importazioni pisane – precisa comunque la Camera di Commercio – il crollo sconta l’effetto statistico di un importante investimento in materiale ferro-tranviario proveniente dalla Polonia (circa 58 milioni di euro) contabilizzato nel secondo trimestre del 2015. Al netto di tale operazione la contrazione delle importazioni in provincia di Pisa si fermerebbe al meno 0,7%, in linea con il dato regionale.
L’export
Nel campo delle esportazioni, invece, dividendo il dato fra i diversi settori merceologici, il cuoio ed i motocicli, che rappresentano oltre la metà dell’export pisano, realizzano una crescita modesta. Il cuoio segna un +1,8%, nonostante le perdite registrate a Hong Kong, Cina e in Corea del Sud, confermando il dato del trimestre precedente, grazie alle performance registrate in Francia e India. I cicli e motocicli (+0,6%) segnano una piccola in frenata rispetto al primo trimestre dell’anno (+6,9%) per l’improvviso crollo delle vendite negli Stati Uniti. Crescono invece le esportazioni di motoveicoli in Germania, Canada, Svizzera e Austria.
Continuano a crescere, nel secondo trimestre, le vendite di macchine di impiego generale (come motori, pompe, rubinetti, valvole, apparecchiature fluodinamiche) che grazie alle impennate registrate in Ungheria, nel Regno Unito e negli Stati Uniti e agli ottimi risultati realizzati in Cina e Francia, superano gli 83 milioni di euro di controvalore (+5,8%). Crollano invece le esportazioni settoriali dirette in Germania, primo mercato di destinazione del comparto.
Sempre all’interno della meccanica, crescono anche le altre macchine per impieghi speciali (macchine specifiche per l’industria), che dopo il calo del precedente trimestre hanno messo a segno un +30,2%. Perdono invece terreno (-10,1%) le altre macchine per impiego generale (forni, refrigeratori, macchine per sollevamento, ecc.). Proseguendo l’analisi settoriale, tra i settori più dinamici si collocano il vetro (+18,2%), la farmaceutica (+12,3%) l’abbigliamento (+11,7%) e le bevande (+10,0%, soprattutto vino).
Tra i settori più rilevanti del territorio pisano, sono i mobili a subire le perdite maggiori (-10,0%), seguiti dalle calzature (-5,3%) e da prodotti chimici di base (-2,5%). In picchiata i metalli di base preziosi e non ferrosi per il crollo delle vendite sul mercato spagnolo.
I Paesi di destinazione
Complessivamente, l’export pisano registra un modesto incremento in Europa (+1,7%), con limitate differenze tra il mercato dell’Unione (+1,6%) ed il resto dell’Europa (+2,6%). Le esportazioni restano in positivo anche nel continente americano (+0,7%), grazie al buon risultato realizzato nel sub-continente settentrionale (+6,7%), che controbilancia l’arretramento subito in America Latina (-17,1%). Sono invece in contrazione le vendite dirette verso l’Asia (-2,4%), per la flessione registrata in Medio Oriente (-0,8%) ed in Asia Orientale (-0,8%), sia pure mitigata dal dato dell’Asia Centrale (+49,1% grazie alle vendite di cuoio in India). Prosegue infine la crisi del mercato africano (-10,1%). In lieve flessione l’Oceania (-1,2%).
Scendendo nel dettaglio dei singoli Paesi, tra i principali mercati di destinazione conquistano terreno Francia (+3,4%) e Stati Uniti (+4,2%), mentre arretra ancora la Germania (-2,8%). In flessione anche la Spagna (-13,2%) a causa del crollo delle vendite di metalli di base preziosi e non ferrosi.
Tra i mercati minori, deciso balzo in avanti per l’India (+46,7%) grazie all’ottimo risultato realizzato dal cuoio. Le esportazioni pisane arretrano però nei restanti mercati asiatici, a partire da Hong Kong (-14,8%) e dalla Cina (-8,3%), così come in Corea del Sud (-14,9%) e in Vietnam (-10,3%), con la sola eccezione del Giappone (+23,5%).
Tornando in Europa, le esportazioni pisane crescono rapidamente in Polonia (+41,2%) trainate dalle vendite di tessuti, in Regno Unito (+11,3%), in Austria (+13,3%) e, in misura minore, nei Paesi Bassi (+0,6%) e in Portogallo (+3,6%), mentre si registrano pesanti contrazioni in Belgio e in Russia (entrambi circa il 14% in meno).