Fumata nera per le Ristori, indotto Piaggio in sciopero

È ancora una fumata nera, forse nerissima, quella uscita dall’incontro di questo pomeriggio fra i sindacati e i vertici della Officine Ristori di Montecalvoli. L’azienda ha infatti ribadito la propria posizione: 63 esuberi, che diventeranno 61 con due pensionamenti. Non uno di meno, nonostante i tentativi dei sindacati di provare ad allacciare una trattativa.
La speranza, infatti, era stata quella di limitare il numero di esuberi, sulla base dell’accordo del 2014, in scadenza per il 5 di ottobre, che al termine di due anni di ammortizzatori sociali aveva previsto fino ad un massimo di 63 esuberi. Cifra che Ristori ha voluto sfruttare fino al massimo, lamentando anche un ulteriore taglio di commesse da parte di Piaggio. Per i sindacati, invece, tagliare una sessantina di dipendenti in un’azienda che ne conta circa 120 equivale ad annullare di fatto il futuro dell’impresa. Fiom e Uilm, presenti all’incontro, restano convinte che il numero di esuberi sia sproporzionato rispetti agli attuali livelli produttivi di Ristori.
L’esito dell’incontro, ad ogni modo, ha inevitabilmente alzato la tensione fra i lavoratori all’esterno della ditta, decisi a proseguire lo sciopero ad oltranza con tanto di blocco dell’azienda. Una situazione che suona come una forte campanello d’allarme per l’intera galassia dell’indotto Piaggio, che il prossimo lunedì incrocerà le braccia per accendere l’attenzione sul caso Ristori ma in generale sullle difficoltà che stanno per investire tutto il settore della meccanica della Valdera. Un’intera giornata di sciopero, infatti, è stata proclamata per il 3 ottobre in tutte le ditte dell’indotto Piaggio.
La questione, questa mattina, era stata affrontata anche in un tavolo in regione con l’assessore Simoncini e una delegazione dei comuni, con i sindaci Ilaria Parrella e Simone Millozzi in testa (leggi qui “Limitare gli esuberi alla Ristori”, Simoncini e Parrella preccupati per l’impatto sociale). (g.p.)