
Sono quasi 10mila in provincia di Pisa le aziende in cui la presenza delle donne risulta maggioritaria. Le imprese femminili sono relativamente più presenti nei piccoli comuni (in termini di numerosità complessiva d’impresa) con spiccata vocazione agricola e turistica. Comuni, invece, dove il numero di imprese risulta elevato e il manifatturiero assume un certo rilievo, vedono tassi di femminilizzazione decisamente inferiori alla media: su tutti Santa Croce sull’Arno, Vicopisano e Castelfranco di Sotto. Unica eccezione è quella del comune di Pisa.
Il tasso di femminilizzazione si assesta, a gennaio 2016, al 22%: Pisa, così come lo scorso anno, continua a occupare una posizione più in basso non solo rispetto alla Toscana (22,9%) ma anche a tutte le altre province della regione eccetto Firenze. La presenza delle imprese femminili mette a segno una crescita (+1,3%) più che doppia rispetto a quella del complesso del tessuto imprenditoriale pisano (+0,6%). A dirlo è la nota prodotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa in occasione della Festa della Donna. Considerando le cariche aziendali di tutte le imprese registrate in provincia di Pisa, a inizio 2016, sono 28.579 le donne che fanno impresa, tra amministratrici (8.549), socie di capitale (8.036) e titolari di imprese individuali (6.188).
Il dato, tuttavia, si inserisce in un quadro nazionale nel quale l’incidenza delle imprese gestite da donne diminuisce al crescere del numero complessivo di aziende. Delle 9.661 imprese femminili registrate, un buon 13,5% è anche under 35: un valore nettamente superiore rispetto al complesso delle imprese della provincia di Pisa dove l’incidenza delle aziende giovanili si ferma al 10%.
Le aziende femminili costituite sotto forma di impresa individuale sono ancora al primo posto in termini di consistenza (6.188 unità), ma la crescita più rilevante è appannaggio delle società di capitali (+7%) seguite proprio dalle imprese individuali (+0,5%). Le società di persone, invece, mostrano segni di cedimento (-2,5%).
Primo settore del comparto femminile, con 2.206 aziende registrate, continua ad essere il commercio al dettaglio che però, rispetto al 2014, segna una contrazione dell’1,3% (-29 imprese). Alle spalle del commercio e in lieve crescita, troviamo l’agricoltura (1.159 imprese, +0,6%) mentre, in forte crescita, gli altri servizi alla persona (1.019 aziende, +4,6% e +45 unità rispetto al 2015). Passo in avanti per settori riconducibili al turismo come la ristorazione e pubblici esercizi (829 imprese, +4,7%, +37 aziende) e i servizi di alloggio (170 imprese, +13,3%, +20 unità). Nel terziario cresce il commercio all’ingrosso (+1,9%), rimangono stabili i servizi per edifici e paesaggio (prevalentemente servizi di pulizia e disinfestazione) mentre arretrano le attività ausiliarie dei servizi finanziari (-2,6%) e di supporto alle funzioni d’ufficio (-2,8%). Le imprenditrici continuano invece ad essere meno presenti nell’industria: pelli-cuoio (-3,9%) confezioni (-3,2%).
“Le donne dimostrano una particolare capacità nel seguire gli sviluppi del mercato – commenta il presidente della Camera di Commercio di Pisa Valter Tamburini – che vedono nel turismo e nei servizi alla persona reali opportunità di business. Non solo: le imprenditrici rappresentano un indispensabile presidio dei piccoli centri, dove offrono beni e servizi necessari per la stessa sopravvivenza delle comunità locali. La Camera di Commercio e la sua azienda speciale Assefi continuano a supportare le donne che vogliono fare impresa grazie a un apposito sportello che fornisce informazioni su come avviare un’azienda oltre che sulle agevolazioni disponibili”.