Operatori economici a confronto al museo Piaggio sulle difficoltà dell’impresa in Italia





“Fare gli imprenditori oggi? Una vera pazzia. Quante sono le norme vigenti Nessuno lo sa, le statistiche non danno un dato oggettivo che lo certifichi e le fonti ufficiali oscillano tra le 20 mila e le 150 mila.
L’Italia è all’81 posto secondo l’indice della Banca Mondiale sulla qualità della norme e della legislazione, con un coefficente di 5,4 volte inferiore a quello medio dei primi diciotto paesi, tutti appartenenti al gruppo delle economie avanzate, mentre il tempo di risoluzione delle dispute commerciali è stimabile in 1.200 giorni medi, più di 3 anni e due mesi, una distanza abissale rispetto a paesi come Germania, 394 giorni e Francia 395. Per non parlare del credito: dall’inizio del 2012 a novembre 2014, l’ammontare di prestiti rimborsati dalle aziende italiane alle banche ammonta a 153 miliardi di euro”. Lo ha detto Federica Grassini, imprenditrice nel settore della moda e presidente di ConfcommercioPisa introducendo il convegno Business Judgement Rule, tra crisi di impresa e credito bancario, organizzato da Confcommercio Pisa e Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili, con il contributo del Monte dei Paschi di Siena, svoltosi venerdì 3 marzo al Museo Piaggio di Pontedera. Allo sceanrio traccaito da Grassini secondo quanto emerso al convegn oc’è da aggiungere. Inefficienze della pubblica amministrazione, farraginosità burocratiche, elevata tassazione e costi di produzione alle stelle.
Durante il convegno poi hanno affrontato più nel dettaglio il tema della responsabilità degli organi di controllo Maurizio Masini, presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili, che ha auspicato la necessità di incrementare i livelli di consulenza alle imprese per minimizzare al massimo i profili di rischio, soprattutto per le aziende meno strutturate, a carettere familiare, che mancano di una pianificazione strategica formalizzata. Secondo Stefano Ghelli, presidente della comissione studi sul diritto societario per Odcec “La crisi ha aumentato i rischi degli organi di amministrazione e dei sindaci revisori, con una sottovalutazione dei criteri che il legislatore faceva emergere già nel 2003, con la riforma del diritto societario”. Vincenzo Pinto, docente di diritto commerciale all’università di Pisa ha spiegato con grande chiarezza l’istituto giuridico della Business Judgement Rule, regola che impedisce ai giudici di sindacare nel merito le scelte di gestione degli amministratori, almeno entro determinati limiti e condizioni. Sul profilo civile e penale della responsabilità degli amministratori sono intervenuti Carlo Porcaro D’Ambrosio in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Pisa e Anna Francini dello studio legale Padovani. Ha parlato invece di mare normativo tempestoso in materia di credito Francesco Pela, direttore del Centro fidi terziario, mentre Steve Hammoud, direttore territoriale mercato Monte dei Paschi di Siena ha sottolineato, numeri alla mano, quanto la banca del Monte abbia sostenuto le imprese della provincia di Pisa e dell’intera regione e auspicando “l’intervento di consulenza dei professionisti, che diventa sempre più importante nei rapporti con gli istituti di credito, così come riveste una valenza fortissima la stesura di business plan affidabili, capaci di leggere e interpretare le realtà dei mercati e dei territori di riferimento”. Il convegno è stato moderato da Federico Pieragnoli, direttore ConfcommercioPisa ed è stato patrocinato da camera di commercio di Pisa, Ordine degli avvocati, comune di Pontedera, centro fidi Terziario.