
Studio e sperimentazioni sono iniziati nel 2012. Tre anni dopo, il progetto Meta (Matter and Energy from Tannery Sludges) è uscito dal laboratorio e arrivato in azienda, pronto a espandersi ancora e continuando a coinvolgere diverse realtà dell’industria e delle ricerca del distretto conciario toscano, con l’obiettivo di renderne più sostenibile il comparto produttivo e consentire una valutazione complessiva della fattibilità di nuovi percorsi gestionali nella depurazione.
Soggetto capofila del progetto è il depuratore Aquarno, ma insieme hanno lavorato l’impianto di depurazione Cuoiodepur, Consorzio Sgs, dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, Poteco, Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Conceria Martina. Il progetto, spiegano i partner, “mirava a individuare nuovi sistemi per il recupero energetico o di materia per rendere maggiormente sostenibile il ciclo di trattamento delle acque e l’intero comparto produttivo nell’ambito della gestione dei fanghi di depurazione del distretto conciario toscano. Il progetto Meta ha permesso di sperimentare su scala pilota-industriale processi finora testati su scala di laboratorio e nuovi processi innovativi consentendo di gettare le basi per ulteriori valutazioni sulla fattibilità dei processi di digestione anaerobica dei fanghi conciari prodotti dagli impianti di depurazione”.