Tirrenia e il degrado, la rabbia di ConfcommercioPisa

9 maggio 2015 | 11:54
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Tirrenia e il degrado, la rabbia di ConfcommercioPisa

Il problema del commercio e del degrado a Tirrenia. Confcommercio non risparmia critiche al sindaco di Pisa per la poca attenzione dedicata ai problemi dei commercianti e per l’eccessiva presenza di venditori di prodotti etnici con le loro bancarelle.

La stagione balneare è alle porte e quindi per gli esponenti dell’associazione di categoria il problema va affrontato rapidamente. L’analisi parte da piazza Belvedere che, dice Federico Pieragnoli il direttore di Confommercio – “rischia di morire sotto i colpi dell’incuria e dell’abbandono”.
“Basta sostare pochi minuti in un giorno qualsiasi – continua il vertice operativo dell’associazione – per rendersi conto dello stato di assoluto degrado in cui versa la piazza. Da un lato una marea di fondi sfitti, dall’altra una sequenza di bancarelle “etniche” una identica all’altra, intervallate dai tappeti degli abusivi. Nel mezzo, poche attività gestite da imprenditori coraggiosi che con grande determinazione hanno deciso di non arrendersi”. Al centro delle preoccupazioni della Confcommercio Pisa, l’abusivismo commerciale, che impera incontrastato sul marciapiede lato pineta, ma non solo, come spiega il direttore: “Largo Riviera, potenzialmente il cuore commerciale, con i suoi numerosi fondi sfitti, i cancelli arrugginiti, gli arredi in disuso, è molto simile ad un ghetto. Non vogliamo neanche immaginare il pensiero dei turisti alla vista di questo spettacolo. Un segno più che tangibile della grandissima difficoltà in cui versano le attività commerciali che insistono in questa zona, completamente abbandonate al loro destino che sembra quello di chiudere prima o dopo”.
Voltando lo sguardo al di la della strada, la situazione non è certo migliore: “Senza considerare gli abusivi, che nei giorni e nelle ore di punta, occupano il marciapiedi in tutta la sua larghezza con prodotti contraffatti e borsoni di ogni tipo, anche le bancarelle retrostanti non rappresentano alcun valore aggiunto per la piazza e non rispettano gli standard minimi di decoro. Per noi dovrebbero essere spostate altrove, ma su questo, contrariamente ad altre vicende, l’amministrazione comunale fa orecchie da mercante”.
In vista della prossima stagione estiva Pieragnoli mette le mani avanti e chiamo in causa le istituzioni: “Tirrenia è un luogo simbolo del nostro territorio e merita la massima considerazione. Per questo chiediamo a prefetto, questore, sindaco, assessori al litorale e al
commercio di farsi prontamente carico di questa drammatica situazione, non a parole, ma con interventi concreti e mirati, dal contrasto senza quartiere all’abusivismo commerciale, alla riqualificazione della piazza, fino rilancio delle attività commerciali con sostegni e iniziative straordinarie”.