Salvini:”I conciatori, uno dei settori che non chiede sovvenzioni”

23 marzo 2015 | 17:30
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Salvini:”I conciatori, uno dei settori che non chiede sovvenzioni”
Salvini:”I conciatori, uno dei settori che non chiede sovvenzioni”
Salvini:”I conciatori, uno dei settori che non chiede sovvenzioni”

Non solo politica e non solo la questione dei migranti all’Hotel Cristallo (leggi qui), gli argomenti affrontati da Matteo Salvini durante la sua visita a Santa Croce sull’Arno all’associazione Conciatori. “Un settore che merita di essere tutelato, da cui non arrivano richieste di sovvenzioni o di misure eccezionali infondate, ma che invece chiede solo di vedere tutelato il suo impegno, quell’impegno che lo rende una delle poche industrie in salute”.

Queste le parole di elogio verso l’industria conciaria espresse dall’europarlamentare Matteo Salvini, in visita all’Associazione Conciatori, lunedì 23 marzo, insieme a Claudio Borghi, candidato della Lega Nord per le elezioni regionali 2015 della Toscana. Ad accoglierli, insieme ad alcuni imprenditori conciari del comprensorio del cuoio, i vertici dell’associazione Conciatori, tra cui il presidente Franco Donati con i due vicepresidenti Alessandro Francioni e Roberto Giannoni.
Tra i temi affrontati durante l’incontro in occasione dell’evento la necessità di maggiore tutela e di politiche fiscali premianti per le imprese virtuose del comparto, richieste indirizzate dai conciatori anche agli organismi istituzionali dell’Europa.
Dello scorso gennaio la risposta del Commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malmostrom, ad un’apposita interrogazione con cui erano state portate all’attenzione dell’Europarlamento alcune delle maggiori criticità del comparto conciario: l’istanza dei conciatori era stata formulata dal vicepresidente Roberto Giannoni nell’ambito del Parlamento Europeo delle imprese, promosso da Eurochambres, Associazione europea delle Camere di Commercio e Industria, firmata da alcuni eruoparlamentari italiani e indirizzata alla Commissione Europea. “La nostra industria- ha detto Franco Donati- continua a reggere pur in un contesto di difficoltà generale e soprattutto non aiutato, a livello europeo, da un adeguato supporto normativo: per tutelare il made in Italy le istituzioni dovrebbero invece premiare concretamente tutte quelle imprese che dimostrano di essere sane e di tenere”