Carte in dimora, Santa Maria a Monte apre l’archivio storico

“I presenti potranno partecipare ad una visita guidata che li condurrà alla scoperta della storia e delle vicende dell’antico castello, attraverso i documenti”
Santa Maria a Monte parteciperà alla terza edizione di Archivi.Doc, promossa dall’associazione Dimore Storiche Italiane, con il patrocinio del Ministero della Cultura, aprendo l’archivio storico comunale preunitario, che si trova al secondo piano del Museo Casa Carducci e conserva registri e faldoni dalla metà del Trecento fino al 1861. Sarà visitabile gratuitamente dalle 9 alle 14 di sabato 7 ottobre.
L’iniziativa “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro” è interamente gratuita e vanta la collaborazione con la direzione generale Archivi del Ministero della Cultura e con l’associazione nazionale Case della Memoria.
“I presenti – spiega Manuela Del Grande, sindaco di Santa Maria a Monte – potranno partecipare ad una visita guidata che li condurrà alla scoperta della storia e delle vicende dell’antico castello, attraverso i documenti conservati: dai registri delle deliberazioni dei magistrati comunitativi, che recano il più antico stemma comunale datato 1424, rappresentato da una Madonna in trono con Bambino, alla testimonianza dell’attività caritativa di Diana Giuntini, beatificata ‘a furor di popolo’ e divenuta patrona della comunità. I documenti saranno i disvelatori poi di interessanti connessioni fra Santa Maria a Monte ed alcuni homini illustri, come Giosuè Carducci, la cui famiglia aveva abitato a Santa Maria a Monte dal 1856 al 1858, presenza testimoniata dal carteggio che intercorse fra Carlo Guerrazzi, Gonfaloniere del Comune, e Michele Carducci medico a Piancastagnaio che, apprendendo ‘della vacanza’ della condotta medica, si voleva togliere ‘diacci del Monte Amiata’.
O come il padre del celebre Galileo, Vincenzo Galilei, il quale nacque nel borgo a spirale nel 1520 e divenne uno dei più grandi teorici musicali del tardo rinascimento”. Obbligatoria la prenotazione, compilando il form sul sito dell’associazione Dimore Storiche Italiane.