Il Padellone torna in piazza per friggere 24 quintali di patate. Sul palco anche Spagna, Ruffini e Ruggeri




La sagra festeggia 50 anni tornando alla formula storica
E’ tempo di Sagra della Patata Fritta a Santa Maria a Monte, con un ritorno letterale in piazza del Padellone e un sacco di big che segneranno un doppio traguardo: i 50 anni della manifestazione e la rinascita definitiva post Covid. Il modello della festa riparte, di fatto, dall’ultima edizione ‘canonica’ del 2019, superando le singole cene in piazza dello scorso anno.
“La carrellata di personaggi che si sono succeduti a questa festa sono parte del marchio di fabbrica della manifestazione – spiega il sindaco Manuela Del Grande –. Una festa che ha una marcia in più da sempre, perché legata ad un prodotto della terra molto apprezzato per la sua versatilità ed il suo sapore, ma anche per la grande capacità che il Comitato Fiera dell’Assunta ha avuto nel rinnovare continuamente un progetto che ha in sé tanti valori e tradizioni del passato. Una festa che vive ancora nel centro storico, in un’epoca in cui è sempre più complicato garantire tutto questo, con le normative che si sono evolute. Ma anche una festa che mette insieme il folklore e la spiritualità del paese, anticipata come sempre dalla celebre Luminaria la sera del 14 agosto”.
Il programma, in partenza la prossima settimana da venerdì 18, per tutte le sere fino al 22 compreso, celebra il prodotto più noto del territorio santamariammontese, varietà Monnalisa, inserito anni fa anche anche nel Cesto Pisano dei prodotti tipici. “Un prodotto così comune e al tempo stesso così peculiare, grazie ai terreni e al clima delle nostre colline – come sottolinea l’assessore alle politiche agricole e alle tipicità locali Romano Nieri –. Qualcosa che deve la sua fortuna anche al metodo antico e consolidato con il quale da sempre a Santa Maria a Monte sappiamo gestire questa coltura”. Non a caso i santamariammontesi in passato fra i comuni limitrofi venivano appellati “patatai”, una tradizione che proviene almeno dall’800, quando il riparo dal gelo garantito da alcuni dei terreni collinari delle zone di Pregiuntino, Falorni, Fontine, Pozzo e Cerretti dava la possibilità ai contadini di seminare le patate con qualche anticipo, raccogliendo i frutti prima di molti altri e riempiendo i mercati agricoli della Toscana delle prime ‘novelle’ in periodi dell’anno decisamente strategici.
“Le patate sono state tutte coltivate nelle nostre valli, prevediamo di consumarne circa 24 quintali – dice il presidente del Comitato organizzatore Carlo Sarperi –. Si tratta di uno sforzo organizzativo enorme, che mette a lavoro una trentina di volontari, ma che viene ripagato ogni volta che qualcuno dei residenti del paese ci saluta, mentre siamo a lavoro, dicendo orgoglioso: ‘Io le edizioni della sagra le ho viste tutte’. Proprio grazie ai volontari tutto questo si rende ancora possibile dal 1972. Un lavoro di squadra che anche quest’anno ha visto l’amministrazione mettersi a disposizione, ma anche le associazioni che penseranno alla sicurezza, il servizio sanitario e gli sponsor che hanno creduto nel nostro lavoro”.
PROGRAMMA
Nel corso delle serate sono previsti raduni di auto e moto storiche, fuochi d’artificio (lunedì) e la ricca tombolata di fine sagra. Tutte le sere dalle ore 18 l’apertura degli stand gastronomici con due distinti menù: il primo “a tema” patata, il secondo con i prodotti tipici della Toscana. Come sempre i padroni della piazza sono coloro che si esibiranno sul palco: venerdì 18 con Ivana Spagna, sabato 19 con i Killer Queen, domenica 20 con Paolo Ruffini, lunedì 21 con Enrico Ruggeri, il 22 con David Pratelli.