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Una serata per Indro Montanelli, “ambientalista rimosso”

11 luglio 2022 | 16:48
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Una serata per Indro Montanelli, “ambientalista rimosso”

Con Gian Antonio Stella e Salvatore Settis

Venerdì 22 luglio alle 21,30, Fucecchio ricorda Indro Montanelli nel 21esimo anniversario della morte, in una serata con interventi di Gian Antonio Stella e Salvatore Settis.

Si parlerà del libro di Stella “Battaglie perse. Montanelli ambientalista rimosso” (editore Solferino), in cui si racconta l’impegno profuso da Montanelli nella difesa del patrimonio paesaggistico e storico dell’Italia, un aspetto forse meno noto della produzione giornalistica del fucecchiese, ma importantissimo sul piano culturale e civico. E non si tratta di ‘acqua passata’, perché come scrive Stella, nei testi montanelliani dei quali si riportano numerose citazioni, “ogni parola sul rispetto del contesto ambientale pare scritta ieri mattina”, merito di una scrittura limpida, che va direttamente al cuore dei problemi, come quando Indro contestò il progetto di un grande stabilimento chimico a Fornovo del Taro, una delle grandi patrie del parmigiano e di altre produzioni alimentari di qualità: “Le attività tradizionali saranno spazzate via perché dove arriva il petrolio, tutto ne prende il sapore e l’odore. Mangeremo prosciutto e formaggio al petrolio, berremo latte al petrolio. E passi se il petrolio garantisse almeno la piena occupazione della manodopera locale. Ma nemmeno per idea. Altissimamente automatizzato, l’impianto, a detta degli stessi impresari, che ne magnificano i benefici, non darebbe lavoro che a 450 persone, togliendolo ai 1500 di cui sopra!”.

Uno solo dei molti esempi di battaglie contro lo sperpero di risorse che avrebbero condotto soltanto al deterioramento dell’ambiente, contro le “cattedrali nel deserto” nel Sud, o le minacce di scempi sulle coste della Toscana, della Liguria e della Sardegna. O, ancora, contro la distruzione delle foreste, o un certo tipo di caccia, che lui, vecchio cacciatore, condannava perché condotta senza criterio, con mezzi e strumenti tali da minacciare l’integrità dell’ambiente (“gli Italiani distruggono gli animali come distruggono le piante: cioè senza rendersi conto che, ciò facendo, distruggono se stessi”). Fino alla grande battaglia per la sopravvivenza di Venezia, per la quale Indro, querelato, fu costretto a difendersi in tribunale.

Battaglie quasi sempre perse, come recita il sottotitolo del libro di Stella, tanto da condurre il vecchio Montanelli a una pessimistica conclusione: “Noi italiani siamo in fondo un popolo che non ama il proprio Paese. Siamo sempre quelli di Guicciardini che amano solo ‘il suo particulare’. Al di là non andiamo. Ed è vano cercare di trascinarveli”. Certo, saranno state anche “battaglie perse”, ma gli articoli di Montanelli restano a testimoniare una grande passione civile e una altrettanto grande e attuale lezione di giornalismo.

Per motivi organizzativi è gradita la prenotazione (info@fondazionemontanelli.it; oppure 057122627).