Festa del Teatro, il Dramma mette in scena storie di guerra e resilienza

A luglio in piazza Duomo a San Miniato

“È una storia sul confine, ma senza confini”, la racconta l’autore Matteo Corradini. Il confine è tra guerra e pace, tra bene e male, tra giudizio e verità. Tra sedici anni e diciassette anni: Irma Kohn ha quell’età e non c’è confine più difficile da superare. È ebrea, alla fine della guerra. “Irma Kohn è stata qui”, è l’intreccio di più linee narrative ispirate a storie vere, drammatiche, di vita e di morte, di speranza e abbandoni. Irma ha visto scomparire la sua famiglia e la sua casa, sta crescendo, è una adolescente moderna e irrequieta. Ma è ebrea ed è l’ultima sull’elenco di quelli destinati ai rastrellamenti delle SS.

E’ questa la storia che la Fondazione Istituto del Dramma Popolare di San Miniato ha deciso di portarla in scena al Teatro del Cielo, in piazza Duomo a San Miniato, dal 23 al 27 luglio, per la Festa del Teatro. Nel cast ci sono Francesco Aricò, Luca Mammoli, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Woody Neri, Valeria Perdonò, Emilia Scarpati Fanetti, Maria Caggianelli Villani. Regia Pablo Solari. L’evento è frutto della sinergia tra Elsinor Centro di Produzione Teatrale e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

“Una storia di estrema attualità – raccontano -, oggi che il mondo sta riscoprendo da settimane l’incubo e la tragedia immane della guerra. Un testo che si inserisce perfettamente in quello che è il filo conduttore tematico di quest’anno: storia e vita, tra conflitto e resilienza. Gli spettacoli in cartellone parlano di resilienza, di scelte etiche di fronte ai conflitti della storia, di donne che salvano la vita di una ragazza ebrea mettendo a repentaglio la propria, dell’ansia di un mondo migliore anche a prezzo di rinunce difficili da operare, della volontà di non tornare al mondo di ‘prima’, perché i conflitti non realizzano automaticamente una rigenerazione morale di popoli e civiltà”.

Si comincia il 27 giugno nella Cappella di Sant’Urbano con “Quell’abbagliante assenza di luce”, con la voce narrante di Andrea Giuntini e le musiche di Tommaso Nobilio per raccontare del buio penetrante della vita in una prigione e di come fede, sogni ed emozioni siano ancora di salvezza. Il 30 giugno nel giardino de La Cisterna arriva Alex Cendron con il suo “Aquile randagie” a parlare di credere, disobbedire, resistere. Si prosegue il 4 luglio, sempre alla Cisterna con “Il Colloquio” ispirato al sistema di ammissione ai colloqui con i detenuti al carcere di Poggioreale, e poi il 7 luglio con “Gernika”, spettacolo che mette a fuoco i momenti più drammatici della guerra civile spagnola. Sempre alla Cisterna l’11 luglio va in scena “Gli alberi muoiono in piedi” di e con Elena Bucci, ispirato alla vita e a alle opere di Oriana Fallaci e Alekos Panagulis. Si prosegue il 14 luglio con “Giacomo”, incentrato sulle sedute dell’Assemblea parlamentare che definiscono il rapporto di Giacomo Matteotti con il fascismo, e ancora sipario il 18 luglio con EVA (1912-1945) con Federica Fracassi e la storia del suo amore per Hitler fino all’ultimo istante. Tutti gli spettacoli iniziano alle 21,30.

La Festa del Teatro di San Miniato è sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Crédit Agricole Italia e un’azienda privata.

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