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“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere

19 aprile 2022 | 12:59
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“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere
“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere
“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere
“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere
“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere
“Iniziative sacrificate per far risorgere la Processione”, a Santa Maria a Monte sono tornate le paniere

Troppa gente in paese avrebbe “comportato la chiusura del borgo”

In un clima decisamente diverso, più riservato e raccolto, ieri 18 aprile, lunedì dell’Angelo, sono tornati a Santa Maria a Monte i festeggiamenti per la patrona beata Diana Giuntini, con la processione delle Paniere.

Merito, soprattutto, di don Bruno, della Confraternita della Beata Diana Giuntini e di tanti ragazzi e ragazze che hanno ridata vita, dopo due anni di assenza, a questa secolare tradizione che si rinnova ogni anno da oltre cinquecento anni. “Non è stato possibile – ha detto il sindaco Ilaria Parrella al termine della bella giornata -, per le normative vigenti ancora piene di restrizioni, riempire come avremmo voluto fare tutti noi le piazze, i vicoli del borgo con le mille iniziative per animare e promuovere il nostro borgo e le sue numerose attività come avrebbe sicuramente meritato”.

Portare troppa gente in paese avrebbe infatti “comportato la chiusura del borgo, l’accesso solo, a chi possedeva il green pass e numerose restrizioni che avrebbero impedito un normale svolgimento della Processione che rappresenta l’unico e vero motivo per cui esiste questo giorno dedicato alla nostra patrona. Dal 1997 le iniziative di contorno alla processione sono organizzate dal Comune e dalle associazioni del territorio tenendo ben separati i due ambiti: quello religioso  e quello turistico, promozionale. Credo, che sia stato giusto aver sacrificato le iniziative collaterali per permettere alla Processione di svolgersi in tutto il suo splendore”.