“Non sarebbe giusto”: l’Avis pensa ai ristoratori e ferma la Sagra per un anno

La cucina è stata smantellata e ora i lavori sono fermi
“La sagra per noi è molto più che un passatempo, ma non è un lavoro. Più che mai questo anno avremmo avuto bisogno del nostro salone pieno di gente, della nostra Avis Arena con una bolgia di persone che cantano all’unisono, ma dobbiamo fare i conti con la realtà ed essere seri. A luglio è troppo presto per riaprire ed è giusto che chi vive di ristorazione abbia la precedenza”. Per questo, comunica il consiglio direttivo dell’Avis, a Staffoli non si farà la 38esima Sagra della Pappardella alla Lepre Festa del donatore di luglio.
Una delle troppe “vittime” di questo coronavirus che da emergenza sanitaria (ancora non conclusa) è mutato in emergenza economica e sociale.
Promettendo di “non restare comunque fermo” con le iniziative, il consiglio direttivo ha ritenuto che “Non sarebbe giusto per tutte le attività di ristorazione della zona che sono state ferme per mesi e che vivono del loro lavoro”. Anche perché la sagra avrebbe dovuto eventualmente contare su una cucina da campo.
“L’abbiamo demolita d’inverno, perché a marzo dovevamo cominciare i lavori di ampliamento del nostro fabbricato con una cucina nuova di zecca. È giugno, non faremo la sagra e al posto della cucina abbiamo un cantiere mai partito. Non ce la siamo sentita di cominciare i lavori con un futuro così incerto. L’investimento è importante e per sostenerlo abbiamo bisogno delle iniziative periodiche”.