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Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”

15 febbraio 2020 | 13:55
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Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”
Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”
Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”
Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”
Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”
Due panchine rosse in parco Galilei ricordano che “L’amore non uccide”

Con il contributo dei ragazzi del centro diurno. Oggi l’inaugurazione

“L’amore non uccide”, “La violenza non è mai amore”. Per ricordarlo a chiunque, da oggi 15 febbraio sono incise sulle panchine rosse in parco Galilei a Castelfranco di Sotto. Un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e un monito di riflessione su un grave problema che coinvolge tutti.

L’amministrazione comunale ha affidato la realizzazione delle panchine ai ragazzi con disabilità del centro diurno La Farfalla che si sono occupati della pittura delle panchine all’interno del loro laboratorio di falegnameria. E’ così che il Comune di Castelfranco aderisce all’iniziativa “Posto Occupato”, con un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza.

“Ciascuna di quelle donne – spiegano le promotrici della campagna -, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga”.

Le due panchine sono state inaugurate con una cerimonia alla quale hanno partecipato il sindaco Gabriele Toti, dell’assessore alle Pari Opportunità Chiara Bonciolini, i ragazzi del Centro diurno che hanno contribuito all’installazione, Silvia Bicchi in rappresentanza dell’associazione Frida – donne che sostengono donne e Adriana Zollo della Pubblica Assistenza di Orentano.

“Spesso si pensa che la violenza sulle donne sia un tema lontano da noi, ma purtroppo non è così – ha detto il sindaco -. La maggior parte delle volte le situazioni più difficili si nascondono dove non ci si aspetta, molto più vicino di quanto si possa immaginare. La violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti. L’installazione di queste due panchine è un invito a riflettere. È un modo per dire stop al silenzio, basta alla paura. Quello che vorremo fare come Amministrazione è aiutare le donne in difficoltà a trovare la forza per denunciare questo dramma”.

“Questo progetto ha unito un duplice impegno – ha aggiunto Chiara Bonciolini – quello dei ragazzi del Centro Diurno La Farfalla che si sono dati da fare, con attenzione e forza di volontà, e quello della nostra Amministrazione che vuole rappresentare un punto di riferimento e di sensibilizzazione forte per la comunità. La violenza sulle donne è un problema sociale e culturale che dobbiamo scardinare dalle sue radici. Cominciamo a parlarne e cerchiamo di prevenire, prima che si possano perpetuare altre vittime”.

“È fondamentale la collaborazione tra le associazioni e i centri antiviolenza, come il nostro e gli enti locali che sono molto presenti – ha aggiunto Silvia Bicchi di Frida – perché per arrivare a sconfiggere questo male che affligge la nostra società bisogna partire dalla prevenzione e dalla conoscenza. L’ultimo dato registrato nell’anno 2018, nel solo Centro Antiviolenza di San Miniato, è impressionante: sono state aiutate 119 donne. Un numero che deve far riflettere”.