
Nell’ultimo rapporto della U.S. Energy Information Administration (EIA), è stata rivista al rialzo la previsione sui prezzi del petrolio greggio, in seguito a ‘ritiri persistenti dalle scorte globali di petrolio’. Questo fenomeno ha influenzato in modo significativo le aspettative per il mercato petrolifero nel breve termine. Nel Short-Term Energy Outlook (STEO) pubblicato martedì, l’EIA ha comunicato che il prezzo del petrolio Brent dovrebbe stabilizzarsi a una media di 89 dollari al barile nella seconda metà del 2024, rispetto agli 84 dollari al barile previsti per la prima metà dell’anno. L’agenzia ha specificato che l’aumento dei prezzi è il risultato di previsioni che indicano ritiri continui dalle scorte globali di petrolio.
Nel mese di settembre, il prezzo del petrolio Brent ha mediamente raggiunto i 74 dollari al barile, in calo di 6 dollari rispetto ad agosto. Questo ribasso è stato influenzato dalle preoccupazioni riguardo la crescita della domanda globale di petrolio, nonostante le riduzioni delle scorte e la decisione dell’OPEC+ di posticipare gli aumenti della produzione fino a dicembre 2024. Tuttavia, a seguito di recenti conflitti militari in Medio Oriente, il prezzo del Brent è salito a 79 dollari il 4 ottobre, segnando un incremento dell’11% in una settimana, a causa dell’incertezza e della volatilità nei mercati petroliferi. L’EIA ha ridotto le previsioni per i prezzi del petrolio a causa di un’attesa di crescita della domanda più bassa per il prossimo anno, stimando ora che il Brent si attesterà in media a 78 dollari nel 2025, 7 dollari in meno rispetto alla previsione precedente. Nonostante i recenti conflitti, non si prevede che le forniture di petrolio siano state influenzate, grazie a una capacità di produzione in eccesso che potrebbe essere attivata in caso di interruzioni.
Le scorte globali di petrolio sono diminuite di 0,8 milioni di barili al giorno (bpd) nel terzo trimestre del 2024, con ulteriori cali previsti fino a 0,6 milioni di bpd nel primo trimestre del 2025. Si prevede che i prezzi del Brent aumenteranno a 79 dollari al barile nella prima metà del 2025. La produzione globale di petrolio e altri combustibili liquidi dovrebbe aumentare di 2 milioni di bpd nel 2025, con i paesi al di fuori dell’OPEC+ che contribuiranno con 1,4 milioni di bpd e l’OPEC+ con 0,7 milioni di bpd. Tuttavia, ci sono incognite legate alla produzione in Libia e alle politiche di produzione dell’OPEC+.
Scorte globali e tagli OPEC+
L’EIA ha stimato che le scorte globali di petrolio siano diminuite di 500.000 barili al giorno (bpd) nella prima metà del 2024 e si prevede che scenderanno ulteriormente di 700.000 bpd nella seconda metà dell’anno. Questa diminuzione delle scorte è in parte attribuibile ai tagli alla produzione decisi dai paesi OPEC+, i quali sono stati annunciati all’inizio di giugno e dovrebbero rimanere a livelli attuali fino almeno alla fine di settembre.
A causa di queste dinamiche, l’EIA prevede che il prezzo del Brent raggiunga 86,37 dollari al barile e il West Texas Intermediate (WTI) 82,03 dollari al barile nel 2024. Rispetto alle previsioni del mese precedente, queste cifre sono state aggiornate da 84,15 e 79,70 dollari, rispettivamente.
Produzione di petrolio negli Stati Uniti
La quotazione petrolio negli Stati Uniti è stata anch’essa rivista al rialzo. Si prevede che la produzione media di petrolio greggio nel paese raggiunga 13,25 milioni di bpd nel 2024, in aumento rispetto ai 12,93 milioni di bpd dell’anno scorso. Questo valore è circa 10.000 bpd superiore alle previsioni del mese precedente. Per il 2025, l’output di petrolio negli Stati Uniti è atteso a 13,77 milioni di bpd, con un incremento di circa 60.000 bpd rispetto alle stime passate.
Domanda globale di petrolio
Sul fronte della domanda globale, l’EIA prevede che questa raggiunga 102,91 milioni di bpd nel 2024, con un ulteriore aumento previsto a 104,68 milioni di bpd nel 2025. La crescita della domanda è un fattore chiave che continuerà a sostenere i prezzi del petrolio e a influenzare le strategie di produzione a livello mondiale.
Conclusioni
Le previsioni dell’EIA per novembre indicano un mercato petrolifero in evoluzione, caratterizzato da ritiri persistenti dalle scorte e tagli alla produzione. Con l’aumento previsto dei prezzi e della produzione negli Stati Uniti, gli investitori e gli operatori del settore dovranno monitorare attentamente questi sviluppi per adattare le proprie strategie. La situazione continua a essere influenzata da fattori geopolitici, dall’andamento della domanda globale e dalle politiche di produzione dei paesi OPEC+.