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“Le imprese del Cuoio si litigano i lavoratori”: più del 20% di occupati ha abbandonano il posto

16 febbraio 2022 | 17:10
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“Le imprese del Cuoio si litigano i lavoratori”: più del 20% di occupati ha abbandonano il posto

“I costi energetici rischiano di far perdere commesse” ma “i segnali di una ripresa che possa essere vera e stabile ci sono tutti”

Le oltre 500 aziende e i 5mila addetti del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno attraversano la crisi come chiunque altro, ma danno ottimi segnali, adombrati solo da crisi energetica e da un mondo del lavoro che sta cambiando.

E’ questo il quadro delineato dalla FilctemCgil a due mesi dalla “prova del nove” dell’industria italiana, quel 31 dicembre che tanti paventavano per la fine di tante misure d’emergenza, come il blocco dei licenziamenti. “La situazione sul fronte dei posti di lavoro sta mostrando numeri insperati – dice Alessandro Conforti, del sindacato –. C’erano molte preoccupazioni per cosa sarebbe avvenuto dopo il 31, eppure i licenziamenti sono stati molto contenuti. La cassa integrazione è addirittura tornata ai livelli pre pandemia, cosa che ci racconta di un territorio che ha saputo tenere il colpo, e anzi ha buone possibilità di tornare a crescere”.

LE DIMISSIONI VOLONTARIE

Fra i fenomeni nuovi che questo mondo post covid ci mette di fronte, c’è quello delle dimissioni volontarie. Un dato che sta schizzando un po’ ovunque e viene registrato da vari indici sia per la zona del cuoio che per la provincia e probabilmente per l’intero Paese. Un fenomeno esploso nel post lockdown che in provincia di Pisa ha portato ad una crescita di oltre il 20% di occupati che abbandonano il posto di lavoro alla ricerca di impieghi che possono soddisfare aspirazioni e assicurare maggiore stabilità. Soggetti spesso giovani, iper qualificati, che hanno acquisito medie alte competenze tecnico professionali. Rapporti gerarchici spesso conflittuali, ambienti lavorativi ostili, forme contrattuali precarie e con una continua diminuzione di tutele e garanzie sono i principali motivi che alimentano anche sul territorio pisano un fenomeno in espansione.

Un dato che inevitabilmente colpisce, con sue proprie caratteristiche, anche il distretto conciario, che per la Cgil sta però dimostrando di poter riassorbire il “nomadismo” del personale. “Il dato delle dimissioni volontarie è triplicato – continua Conforti –. Si tratta di persone che spesso, nel comprensorio, finiscono in altre aziende che sono tornate a dare la caccia a figure specializzate”. “La maggior parte – dice Pablo Cartone, Filctem – dichiara di aver lasciato un lavoro per cercare di meglio. Un elemento questo che possiamo leggere comunque come un segno di vitalità e di ripresa. Con il blocco dei licenziamenti e l’incentivo ai pensionamenti si è creata una situazione per la quale le aziende sono tornate a cercare figure specializzate. In tutto questo rientra anche l’annoso problema di un mondo della formazione che non sforna sempre le figure che le aziende vorrebbero. Questo incentiva il fatto che le imprese in questa fase si stiano ‘litigando’ i lavoratori fra loro”.

IL CONTO ENERGETICO E I VENTI DI GUERRA

“E’ ovvio – dice Cartone – che una grande incognita resta quella dei costi di produzione. I costi energetici cui sono sottoposti i cicli produttivi rischiano di far perdere commesse”. “Non tutti i committenti capiscono la situazione – dice Loris Mainardi, segretario provinciale Filctem Cgil –. La maggior parte ha compreso la necessità dei produttori di aumentare i prezzi. Altri, una minoranza, hanno fatto chiaramente capire che un aumento dei prezzi potrebbe portare alcune firme a cercarsi i prodotti altrove. In tutto questo i venti di guerra che spirano fra Russia e occidente, Unione Europea compresa, non aiutano, come non hanno aiutato già in passato le sanzioni ad un Paese che da sempre è attirato dal settore del lusso, per noi trainante”.

“Malgrado questo – ha concluso Mainardi – i segnali di una ripresa che possa essere vera, stabile, e non un semplice rimbalzo, ci sono tutti. Vanno saputi comprendere e governati”.