“Garantire distanze di sicurezza e stabilità”, ecco perché il mercato resta in piazza Romero

La collocazione in centro “negli ultimi anni ha portato svantaggi e disagi agli operatori, agli utenti e ai residenti e nessun vantaggio ai commercianti”
“L’emergenza sanitaria non finirà prima del 31 dicembre, se non sarà nuovamente prorogata. Qualsiasi collocazione nel centro cittadino, oltre a non garantire le distanze e le norme di sicurezza utili anche in futuro, porterebbe a un nuovo spostamento a fine epidemia e a una instabilità che danneggerebbe fortemente gli operatori già stremati dalla crisi”. Cos’ il sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda e l’assessore alle attività produttive Daniele Bocciardi spiegano la decisione di mantenere in piazza Romero il mercato settimanale.
Decisione che ha raccolto il plauso di Confesercenti (qui) ma il malcontento di Confcommercio che alla giunta ha chiesto di meditare ancora (qui), “Il percorso di concertazione – spiega l’amministrazione comunale – che ha caratterizzato la vita del mercato del sabato del capoluogo negli ultimi tempi si è concluso con la riunione del Tavolo di Concertazione del 14 ottobre.
Dopo aver esaminato le diverse ipotesi teoriche elaborate dagli uffici, il Tavolo, con il solo parere contrario di Fiva Confcommercio, ha deciso per la collocazione definitiva del mercato cittadino nella piazza Oscar Romero dove si trova ormai da quasi un anno a seguito della necessità di garantire distanze e norme di sicurezza dettate dalla normativa emergenziale per l’epidemia da covid 19″. La volontà di dare stabilità ed evitare nuovi spostamenti, che creino nuove difficoltà ad operatori ed utenti, è una delle motivazioni principali che ha portato l’Amministrazione a propendere per questa scelta.
“Ho sempre – spiega Deidda – personalmente amato il mercato nel centro cittadino sin da quando ero bambina e ho voluto in tutti i modi negli anni passati difendere questa posizione, ma dobbiamo tutti prendere atto che la collocazione migliore oggi è quella della piazza Romero. La collocazione in centro negli ultimi anni ha portato svantaggi e disagi agli operatori, agli utenti e ai residenti e nessun vantaggio ai commercianti in sede fissa come invece speravamo. Le politiche attive per lo sviluppo del centro storico post covid devono essere altre e sono quelle che stiamo mettendo in campo: riqualificazione degli spazi, un nuovo bando incentivi per le attività commerciali e di artigianato di servizi alla persona in uscita con priorità per le ubicazioni in centro storico, rafforzamento delle iniziative culturali e promozionali di natura diversa quali la Festa dell’Amaretto e sostegno al Centro Commerciale Naturale, primo attore dello sviluppo commerciale”.
Al contempo l’Amministrazione ha deciso di procedere a porre in atto azioni di riqualificazione dello stesso mercato che passi da una riduzione degli spazi della spunta e una messa a bando, quando e come possibile secondo legge, di spazi per aumentare le tipologie di prodotti ad oggi presenti. Il timone passa ora agli uffici per la predisposizione dei complessi adempimenti tecnici necessari al compimento della decisione assunta dal Tavolo.