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Lavoro, le aziende pisane sono pronte ad assumere. I servizi alle imprese trainano la domanda, meglio di profili a bassa qualifica

22 settembre 2021 | 11:56
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Lavoro, le aziende pisane sono pronte ad assumere. I servizi alle imprese trainano la domanda, meglio di profili a bassa qualifica

Tamburini: “Rimane un discreto gap domanda-offerta di lavoro che interessa sia le professioni ad elevata specializzazione sia gli operai qualificati

“I dati sulla domanda di lavoro espressa dalle aziende pisane confermano i segnali di ripresa dell’economia che emergono da altri indicatori”. Lo rileva il commissario straordinario della Camera di Commercio di Pisa Valter Tamburini commentando i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal relativi al mese di settembre 2021 ed elaborati dalla Camera di Commercio di Pisa. L’indagine ha coinvolto in provincia di Pisa un campione di 1.250 aziende in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per il trimestre oggetto di indagine.

Dati che raccontano un ulteriore mese di crescita per la domanda di lavoro delle imprese pisane con dipendenti del settore industriale e dei servizi. Nel mese di settembre, infatti, sono 3.570 le entrate previste dalle imprese pisane con dipendenti: 1.640 in più rispetto al settembre 2020 (+85%), ma soprattutto +550 rispetto al settembre del 2019 (+18%), l’anno precedente alla pandemia. Rispetto a Pisa, per l’Italia la crescita rispetto al 2019 è leggermente più consistente (+21%). Se estendiamo l’analisi al trimestre settembre-novembre 2021 la domanda di lavoro espressa dal sistema imprenditoriale pisano arriva a quota 9.170: +13% rispetto al medesimo trimestre di due anni fa.

“Purtroppo – spiega ancora Tamburini – rimane, non diversamente dal quanto accade nel resto del Paese, un discreto gap domanda-offerta di lavoro che interessa sia le professioni ad elevata specializzazione sia gli operai qualificati. Come Camera di Commercio, in collaborazione con la Fondazione Isi, continueremo i nostri progetti affinché i giovani acquisiscano competenze utili per entrare rapidamente nel mondo del lavoro. Partirà a giorni la presentazione nelle scuole superiori della provincia del catalogo dei percorsi per le competenze trasversali che offriremo gratuitamente per coinvolgere i ragazzi in esperienze di gestione aziendale, di finanza, di marketing digitale, di tutela della proprietà intellettuale sul web. Ma proporremo anche percorsi per acquisire le soft skills tanto ricercate dalle aziende, come gestire il tempo, il lavoro in squadra, o la comunicazione efficace“.

Nel 26% dei casi le assunzioni previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 47% saranno a tempo determinato. La quota di assunzioni destinataria di contratti di somministrazione si attesta al 16%. Il 26% dei contratti sarà offerto a personale under 30 e al 69% sarà richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Anche a settembre le imprese pisane trovano difficoltà a trovare la persona giusta: questo è vero per il 34% delle posizioni offerte: in Italia siamo al 36% con punte oltre il 40% nel nord est.

A livello settoriale la domanda di manodopera che si registra in provincia di Pisa nel mese di settembre viene soprattutto dai servizi alle imprese che, rispetto al settembre 2019, registrano un +37% che, considerando i titoli di studio richiesti, è determinato da profili a bassa qualifica. Sopra la media complessiva troviamo anche il commercio che segna un +24%. In linea con i valori medi provinciali anche il turismo che segna un +18% rispetto al settembre 2019. Tornano a crescere, ma ad un passo più lento rispetti ai servizi finora analizzati, non solo l’industria manifatturiera e nelle public utilities (+10%) ma, soprattutto, le costruzioni (+5%). La domanda di lavoro nei servizi alle persone cresce del 9%.

Considerando i macro-gruppi professionali, la crescita più consistente interessa quelle non qualificate (+76% tra il settembre 2021 ed il settembre 2019). Seguono, in termini percentuali, gli impiegati e le professioni del terziario (+29%), mentre rimane tutto sommato stabile la domanda di profili ad elevata specializzazione (+3%).

Difficili da trovare operai specializzati in lavorazioni meccaniche ma anche ingegneri-progettisti e specialisti in scienze della vita. Leggermente più bassa rispetto al 2019, quando toccava il 36%, la quota di assunzioni di difficile reperimento che a settembre si assesta al 34%. Le aziende pisane faticano a reperire, tra le professioni ad elevata specializzazione, farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (65% dei casi) e progettisti e ingegneri (la metà dei 40 ricercati dalle aziende). Tra le professioni dei servizi maggiori difficoltà si registrano per gli operatori della cura estetica (56%) e operatori dell’assistenza sociale (il 53% dei 120 posi disponibili). Tra gli operai spacializzati non facile trovarli per le attività metalmeccaniche (il 61% dei 180 posti offerti è difficile da coprire).

A settembre 2021, le posizioni offerte a persone in possesso di laurea rappresentano appena il 13% di quelle complessivamente offerte: due anni fa erano il 16%. Abbastanza stabile rispetto a quel periodo, la domanda di personale in possesso di diploma: 31% contro il 33% nel 2019. In forte calo, invece, la quota di ingressi di personale di con qualifica o diploma professionale (il 19% contro il 30% del 2019). Considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, a settembre la quota più consistente continua ad essere appannaggio del personale con la sola scuola dell’obbligo: 36% contro il 21% di due anni fa.