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“Fino ad ora ci chiamavamo eroi”, logistica in sciopero per il rinnovo del contratto. Più di 100 in presidio al Conad di Capanne

29 marzo 2021 | 13:12
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Le parti sociali chiedono argini alla precarietà, aumenti di stipendio e maggiori tutele sul fronte sanitario. Il segretario Sale al presidio

Oltre un centinaio di scioperanti in presidio si sono ritrovati nella mattina di oggi 29 marzo di fronte ai cancelli del grande centro logistico Conad di Capanne, a Montopoli Valdarno. L’occasione é lo sciopero che questa mattina ha riguardato tutto il settore della logistica a livello nazionale, con una chiamata dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

A Montopoli, dove sono normalmente impiegati 500 lavoratori, si é tenuto uno dei presidi più partecipati, in una giornata di mobilitazione che in provincia di Pisa ha visto lavoratori davanti ai cancelli anche al centro freschi Coop di Pontedera, alla Brt di lavoria (Cenaia), alle imprese di spedizione Dhl e Gls di ospedaletto e all’aeroporto. (continua a leggere dopo il video)

Al centro dello scontro fra le parti datoriali ed i sindacati è il rinnovo del contratto nazionale, per il quale le parti sociali chiedono argini alla precarietà, aumenti di stipendio e maggiori tutele sul fronte sanitario, oltre che sulle clausole sociali in sede di cambio appalto.

“Fino ad ora ci chiamavamo eroi, e adesso? – si chiede sarcasticamente Fulvio Cacace, segretario generale della Filt Cgil –. I lavoratori che scioperano oggi sono quelli che non si sono mai fermati: erano in attività durante il lockdown rifornendo i supermercati presi d’assalto, facendo turni h24, lavorando nelle celle frigorifere a 4 gradi. Eppure, di fronte a un settore che economicamente non ha fatto che crescere in questi mesi, complice anche la pandemia, le parti datoriali fanno delle proposte inaccettabili in vista del rinnovo del contratto”.

“La partecipazione dei lavoratori – dice Gabrio Guidotti di Filt Cgil Toscana – alla giornata dimostra quanto sentano la vertenza: sono arrabbiati e delusi perché, dopo aver avuto un ruolo essenziale in questa pandemia portando beni nelle case della gente, non viene riconosciuto il valore del loro lavoro. Il tutto, mentre le aziende hanno fatto enormi profitti. Dopo una giornata come quella di oggi, che ha certificato la determinazione e la compattezza dei lavoratori, ci aspettiamo che riparta seriamente la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale e che vada a buon fine. Senza risposte, ci saranno altri scioperi e altre mobilitazioni”.

Una protesta che si è fatta sentire un po’ ovunque in giro per la Toscana, non solo in Provincia di Pisa ma anche a Livorno, Calenzano, Scandicci, Prato, sempre con un’adesione media del 75%, con punte del 90%. A Montopoli, come spesso avviene, la partecipazione è stata massiccia soprattutto fra i lavoratori con contratti a tempo determinato. Nella giornata di oggi, 29 marzo, a fermarsi erano tutte le aziende del settore, ivi comprese quindi quelle delle spedizioni, mentre domani la protesta continuerà in quelle dell’autotrasporto.

“Viene richiesto un taglio indiscriminato e irragionevole del costo del lavoro – spiegano insieme Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – attraverso la riduzione dei diritti dei lavoratori, quali la riduzione del pagamento della malattia, non pagamento delle festività cadenti il sabato e domenica, eliminazione della clausola sociale in caso di cambio appalto, maggiori flessibilità per il personale viaggiante, regolamentazione del diritto di sciopero e utilizzo dello staff leasing (interinale a vita)”.

“La nostra – spiega Ignazio Re, di Fit Cisl – non è una pretesa fuori dal mondo: chiediamo solo un rinnovo del contratto nazionale come ce ne sono stati tanti in questo periodo, per un settore che va bene. Eppure di fronte all’aumento dei fatturati qualcuno vorrebbe aumentare la precarizzazione del lavoro. Una precarizzazione che riguarda anche i titolari di contratti a tempo determinato, in un settore dove ogni 2 o 3 anni ci sono cambi di appalto che rischiano di rimettere tutto in discussione”.

Presente questa mattina a Capanne, poi, anche il montopolese e segretario generale del Partito Comunista Toscana Francesco Sale, venuto a portare solidarietà. “Come è evidente – dice – siamo l’unica forza politica presente qui fra i lavoratori nel momento in cui devono difendere i propri diritti. Uno sciopero sacrosanto che nessuno dei partiti di governo, che puntualmente vengono dai lavoratori a chiedere il voto sotto elezioni, ha appoggiato apertamente”.