Artigianato, allarme Cgil: “Senza ammortizzatori 5mila lavoratori in Empolese Valdelsa”



Alcune persone non lavorano da marzo. Appello a Draghi: “Uniformare in una modalità unica e veloce l’erogazione degli ammortizzatori”
“Alcune persone non lavorano da marzo, altri lo hanno fatto con un po’ più di continuità, ma sempre in modo estemporaneo”. Lo sottolinea Sergio Luschi, responsabile Cgil Empolese Valdelsa che aggiunge “e tutti loro fanno affidamento sugli ammortizzatori sociali e il fondo Fsba per vivere, per veder riconosciuto un loro diritto”. L’ultima erogazione fatta, prosegue Sergio Luschi durante l’incontro alla Camera del Lavoro di Empoli, risale a ottobre, mentre ad oggi, quasi a metà febbraio, i lavoratori del settore stanno attendendo quella di ottobre, novembre e dicembre.
Su tutto il territorio nazionale sono oltre 200mila, nell’Empolese Valdelsa sono circa 5mila le persone tra lavoratrici e lavoratori nel settore dell’artigianato, che vivono una situazione drammatica a causa della mancanza di ammortizzatori sociali.
“Finché – aggiunge Elena Aiazzi della segreteria Cgil della Camera del Lavoro metropolitana di Firenze – si è trattato di procedimenti ordinari non ci sono stati problemi, ma adesso i finanziamenti subiscono i vari stop and go dei decreti, rallentando tutta l’erogazione”. La richiesta avanzata dall’organizzazione sindacale al presidente Draghi è semplice: uniformare in una modalità unica e veloce l’erogazione degli ammortizzatori.
Durante l’incontro, Cinzia, Massimo e Antonella hanno parlato della loro situazione. Lavorano per un’azienda di Montespertoli che produce articoli artigianali turistici, quindi per capoluoghi come Firenze o Roma e per il mercato giapponese. Sono 5 dipendenti, l’azienda era solida, ma adesso con i ritardi degli ammortizzatori sociali le difficoltà nella vita quotidiana sono pesanti e “la situazione non è più sostenibile”. Ci sono loro presenti, ma potrebbero esserci altre 3 persone o 5mila, appunto, che vivono le medesime condizioni.
Salvo diversa e nuova indicazione, si avvicina anche lo sblocco dei licenziamenti: “E’ difficile quantificare di che cifre potremmo parlare”, conclude Luschi, ma è inevitabile che questo aggraverebbe la situazione del settore.