“Troppi clienti, pulizie e trasferte”: continua la mobilitazione dei lavoratori Eurospin

“Chiediamo il rispetto integrale della normativa di contrasto alla diffusione del covid 19 e delle relative ordinanze territoriali per tutte le filiali Eurospin Tirrenica sparse per il territorio provinciale, regionale e nazionale” con “il ricorso a ditte specializzate per le operazioni di pulizia e manutenzione con la predisposizione di un piano periodico di sanificazioni su cadenza almeno settimanale, il blocco di missioni, trasferte e trasferimenti come previsto dal Protocollo nazionale del 24 aprile”. Per questo, spiega per la Filcams Cgil Pisa Matteo Taccola, continua lo stato di agitazione e mobilitazione del personale nelle filiali della provincia di Pisa (comprese San Miniato e Santa Croce sull’Arno), fino alla completa risoluzione dei problemi contestati.
Secondo i dipendenti, infatti, nei supermercati è consentito un eccessivo numero di clienti “palesemente calcolato sull’intera superficie lorda della filiale e non tenendo, quindi, conto delle strutture interne non contemplabili”. Tra le cose contestate, poi, “la parziale inefficacia dei plexiglass applicati recentemente in quanto non provvisti di idonee fessure per il passaggio di contanti, carte e Pos con la conseguenza che cassieri e clienti devono gestire le operazioni di pagamento sporgendosi dai lati dei pannelli annullando di fatto la funzione di distanziamento e l’utilizzo del personale in somministrazione o a termine per lo svolgimento delle mansioni di pulizia“.
Dopo una prima mobilitazione, spiega il delegato Cgil, “la società ha provveduto a regolarizzarsi su alcune prescrizioni contro la diffusione del coronavirus, introducendo barriere in plexiglass, potenziando la presenza di personale preposto al contingentamento della clientela, fornendo il personale di mascherine Ffp2, aumentando il personale in forza nelle filiali attraverso alcune assunzioni di lavoratori in somministrazione”. Ma i miglioramenti non sarebbero stati applicati in maniera omogenea sul territorio provinciale e regionale e quindi continuerebbero a persistere i problemi segnalati dai lavoratori e quindi anche lo stato di agitazione “finché le nostre legittime richieste non saranno ascoltate”.
Per il contingentamento dei clienti, inoltre, è stato previsto personale di vigilanza esterno, spesso vittima di insulti alla semplice richiesta di sanificare le mani, indossare correttamente la mascherina o si entrare uno soltanto per ogni famiglia. Questo, ovviamente, non è imputabile all’azienda, ma contribuisce ad aumentare il disagio vissuto dai lavoratori.