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San Miniato punto e a capo: il progetto per il rilancio è un pacchetto da 350mila euro

29 maggio 2020 | 14:00
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San Miniato punto e a capo: il progetto per il rilancio è un pacchetto da 350mila euro

I provvedimenti su Tari, Imu, Tosap e aiuti alle famiglie

Vale 350mila euro di risorse esclusivamente comunali il pacchetto di aiuti per il rilancio di San Miniato. Esenzioni da imposte locali per le attività, ma anche per ambulanti, zone a traffico limitato e progetti per le famiglie. È stato presentato oggi, venerdì 29 maggio, in video conferenza, San Miniato punto e a capo, l’insieme delle azioni da mettere in campo e monitorare, per degli eventuali aggiustamenti. Un punto messo dal lockdown dovuto al Covid-19 e un “capo” da ritrovare per ripartire in sicurezza.

Come per la maggior parte dei comuni limitrofi, la ricetta è quella dell’esenzione dai tributi locali. L’intervento più consistente per San Miniato è quello sulla Tari, che vale 200mila euro dei complessivi 350. Il pacchetto prevede la conferma delle tariffe del 2019 per le utenze non domestiche e riduzioni dal 5 al 35 per cento sulla parte variabile a seconda delle categorie economiche. Per le utenze domestiche, invece, è stato stanziato un fondo da 20mila euro per le famiglie disagiate.

Revocato anche l’aumento dell’Imu dello 0,10 per cento che era stato stabilito in sede di bilancio a fine anno sui fabbricati di categoria D e aree edificabili: una neutralizzazione che vale 90mila euro.

Ancora sulle imposte locali, i commercianti di San Miniato non dovranno pagare la Tosap, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, fino alla fine dell’anno, e non soltanto per il periodo tra maggio e ottobre come stabilito dal decreto bilancio. Un’estensione dell’esenzione che vale 15mila euro.

“Per le attività di somministrazione – ha detto l’assessore Elisa Montanelli – abbiamo previsto anche la concessione di suolo pubblico gratuito per quelle che ne erano sprovviste o di ulteriore suolo per quelle che già lo avevano. Questo sia per le attività di somministrazione che le attività artigianali come pizzerie al taglio o gelaterie”. Ma soprattutto, come ha spiegato l’assessore Montanelli, la cosa che più serviva e che sarà operativa è “la semplificazione”. “Per il suolo pubblico – ha detto Montanelli – ci sono delle linee guida per dare omogeneità alle richiesta. Abbiamo previsto degli spazi massimi, strutture removibili in poco tempo e una modulistica semplificata con risposte veloci. Senza cartografia o progetti particolari. Poi ci sarà comunque la polizia municipale a dare la conferma o meno dell’espansione. C’è anche una sperimentazione di chiusura del traffico tramite ztl in centro storico il venerdì e il sabato, ma stiamo studiando le modalità anche per le frazioni”.

Il fulcro del pacchetto è chiaramente l’esenzione delle imposte, ma non mancano progetti di immissione di risorse, così da formare un ventaglio di interventi misto e variegato. È il caso del fondo da 25mila euro da destinare a Centri commerciali naturali sulla base della progettualità: chi presenterà progetti di rilancio per attività commerciali, esercizi di vicinato e attività economiche potrà accaparrarsi parte della somma stanziata. Queste misure si affiancano al rimborso dei servizi educativi, cioè quelle rette pagate dagli utenti per dei servizi poi sospesi. Le somme versate saranno restituite grazie a un fondo di 10mila euro. “I servizi a domanda individuale sono sospesi da marzo – ha detto Simone Giglioli, sindaco di San Miniato – noi da metà marzo abbiamo bloccato i pagamenti delle rette. Non erogando il servizio non incassiamo neanche”.

I 350mila euro sono stati finanziati interamente con risorse di bilancio, di cui una parte consistente di 270mila euro ottenuto grazie a una rinegoziazione dei mutui con Cassa depositi e prestiti e con il ministero dell’economia e delle finanze che ha liberato risorse per l’anno corrente. L’ammontare del pacchetto è una somma sostenibile per il bilancio di San Miniato, secondo l’assessore Gianluca Bertini che ha fornito i dati tecnici, contando, comunque, su un ritorno da parte dello Stato centrale. Le stime dell’Associazione nazionale dei comuni italiani dicono che in totale i comuni italiani hanno perso tra i 5,5 e gli 8 miliardi per le mancate entrate. Per San Miniato è plausibile una perdita di almeno 2,5milioni di euro per il 2020. Ad oggi il decreto rilancio prevede 3 miliardi di trasferimenti locali che, stando a una recente comunicazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dovrebbero aumentare fino a 8 miliardi dilazionati nei mesi a venire. La questione centrale però è capire quale sarà la ripartizione di questi fondi, comune per comune, e di conseguenza quali saranno le entrate per San Miniato.

“Non è detto che il pacchetto sia definitivo – ha spiegato Giglioli -, molto dipende dalle entrate derivanti dal governo. Queste sono misure economiche e non solo per uno sviluppo ordinato, sostenibile. Misure che non guardano solo al turismo o al settore enogastronomiche che in questi mesi hanno preso una mazzata enorme, ma che comprendono anche attività produttive e commerciali e famiglie. Ridurre le imposte vuol dire lasciare più soldi in tasca alle attività e alle famiglie. Se io gli lascio liquidità possono usarla per altro. Qualche associazione di categoria ci ha sollecitato a farlo prima, noi ci abbiamo messo settimane di lavoro perché non sono banalità. Serviranno poi degli aggiornamenti che faremo successivamente anche in base a quella che sarà la normativa nazionale. Vorremmo fare anche un incontro con gli operatori finanziari del territorio. Ci arrivano le segnalazioni di imprese e famiglie che si rivolgono alle banche e per questo vorremmo instaurare un dialogo sul tema per sollecitare a ridurre al minimo la burocrazia bancaria e velocizzare i tempi”.

“Ci saranno addirittura nuove aperture”, ha detto Giglioli. Invece, quelle attività in centro storico che hanno ancora la saracinesca abbassata “ripartiranno a giugno – ha detto Montanelli -. Non avranno ritenuto vantaggioso riaprire in questi primi giorni, per l’assenza di turisti e per le spese dei dipendenti. Tanti ci hanno detto che riapriranno ai primi di giugno e stanno preparando in questi giorni i locali per la riapertura. Attività che non hanno intenzione di riaprire non ce le hanno segnalate. Abbiamo fatto anche molti incontri in videoconferenza e non ci sono arrivati segnalazioni di questo genere”.

Sul cartellone degli eventi estivo, che permette anche a tanti commercianti di lavorare, “non alziamo bandiera bianca – ha detto Giglioli -. È chiaro che molti eventi andranno ripensati in modalità congrue al rispetto delle norme. Di altri eventi abbiamo già annunciato la cancellazione, ma stiamo pensando a qualcosa di alternativo, come portare il cinema in tutte le frazioni”.