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Le palestre fuori dalle riaperture di Conte, Baggiani: “Le palestre con i requisiti potrebbe riaprire in sicurezza, ma il decreto non ce lo permette”

2 maggio 2020 | 13:00
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Le palestre fuori dalle riaperture di Conte, Baggiani: “Le palestre con i requisiti potrebbe riaprire in sicurezza, ma il decreto non ce lo permette”

Posizione critica del proprietario della palestra Kinesis in vista delle prime riaperture

Attività sportiva anche lontano da casa e sessioni di allenamento degli atleti professionisti e non per le discipline individuali. Queste sono le principali novità per quanto riguarda lo sport comunicate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza del 26 aprile e che entreranno in vigore a partire dal 4 maggio. Tra le attività non menzionate ci sono le palestre, spesso con spazi ampi, che resteranno ancora vuote fino a data da destinarsi. Cosa che ha lasciato insoddisfatto Riccardo Baggiani, titolare della palestra Kinesis di Santa Croce sull’Arno.

Una premessa è d’obbligo per Baggiani: “Io sono per il rispetto assoluto delle regole – ha detto – tutto deve essere sanificato e messo in sicurezza. Ma visto che riaprono le fabbriche ed è consentita l’attività sportiva all’aperto, perché una palestra di 200 metri quadri non può fare attività individuali con un solo atleta e un solo insegnante? Nel rispetto delle norme di sicurezza, s’intende”.

Dopo il settore del benessere, come parrucchieri ed estetisti, a chiedere un parziale riavvio delle attività sono anche molte palestre. “Ovviamente – continua Baggiani – escludendo i corsi e ogni tipo di contatto. Ma l’attività uno a uno non è un problema. Abbiamo spogliatoi separati per maschi e femmine e siamo certamente in grado di garantire una distanza superiore ai due metri. Ci sono alcune attività motorie individuali che si possono fare senza il contatto e non vedo perché non poterle fare. Il mio auspicio – conclude – è che si possano anticipare le aperture possibili nel rispetto delle norme di sicurezza”.