Guicciardini Salini: “Saremo a disposizione quando servirà creare lavoro”
“Faremo qualche restauro in meno”: l’impegno della Fondazione Cr San Miniato nell’emergenza coronavirus
Tra le cose che questo periodo di emergenza sanitaria legata al coronavirus ci ha insegnato, c’è senza dubbio a dire grazie. Perché quando non ce la facciamo da soli, poter contare sugli altri non è così scontato, come scontata non è la capacità di chiedere aiuto. Per questo, forse, a un passo dalla graduale riapertura del 4 maggio, se ci guardiamo indietro vediamo un periodo fatto di lacrime. Per fortuna, gran parte di queste sono state di gioia e commozione.
Raccolte fondi, donazioni, volontari, sacrificio e impegno sono state e saranno ancora a lungo le parole chiave della pandemia, che ha richiesto a ciascuno di noi di fare quel che poteva, la sua parte.
Tra le prime a farsi carico delle richieste del territorio c’è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. “Quest’anno si farà qualche restauro in meno – anticipa il presidente Antonio Guicciardini Salini – ma non possiamo togliere risorse a salute, lavoro e famiglie che non sanno come mangiare. In emergenza cambia tutto e cambiano anche le priorità. La cultura è un mezzo indispensabile alla crescita dell’individuo e della società, ma prima bisogna assicurarsi che sopravviva”.
E proprio dalla sopravvivenza è partita la serie di contributi legata all’emergenza covid 19. “A inizio marzo, con Credit Agricole, abbiamo pensato ai ventilatori polmonari (qui l’articolo): l’emergenza è iniziata dalle strutture sanitarie e noi eravamo lì”. Tra gli interventi finanziati, poi, ci sono materiale per i soccorritori e buoni pasto.
“Noi – spiega il presidente – come Fondazione abbiamo un mandato e delle regole e gran parte dei fondi deve essere impiegata per sovvenzionare arte e cultura ma negli anni passati abbiamo finanziato persino rotatorie e fontanelli. In questa emergenza abbiamo ritenuto di dover fare la nostra parte. Dalla mia ho la fortuna di avere un comitato che mi sostiene sempre in questo genere di cose, dei consiglieri che hanno fiducia in me e che sanno anche che io vorrei dire di si a tutti, ma ci vorrebbero troppi soldi e la nostra è una piccola fondazione”.
La scelta, quindi, è stata di dare contributi “a pioggia”, in modo da far respirare un po’ di più tutti, per avere il tempo di organizzarsi e prepararsi, visto che questa situazione è stata una novità e, per quanto l’esperienza cinese poteva metterci in guardia, ha colto tutti impreparati e disorganizzati. Da tutto, però, si deve imparare e di certo molte competenze e attrezzature acquisite sono conquiste da tenere care.
Grazie a Banca e Fondazione Cr San Miniato, in dotazione all’ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio ci sono 5 macchine per la ventilazione assistita. Ma non è l’unica dotazione pensata per gli ospedali. “Io – racconta il presidente – ho avuto un amico ricoverato e positivo al covid 19 e ho capito bene quanto importante sia il contatto con la famiglia, anche solo virtuale perché il problema psicologico degli affetti è grave quanto quello fisico. Così abbiamo provato a togliere dall’isolamento i malati”. La Fondazione ha contribuito infatti al progetto RainboWiFi per la fornitura di tablet e collegamento Wifi in ogni stanza nel reparto covid 19 dell’ospedale di Cisanello(qui i dettagli).
“E’ stato molto emozionante – racconta ancora il Presidente – assistere al primo contatto tra un paziente e i suoi familiari. Quella della presenza nella malattia è una mancanza della quale è difficile rendersi conto”. Un contributo per l’acquisto di 24 tablet per il reparto covid dell’ospedale di Empoli la Fondazione lo ha dato anche alla federazione regionale delle Misericordie della Toscana e, sempre in ambito ospedaliero, ha partecipato al progetto Lucas della Misericordia di Empoli, per la fornitura all’ospedale San Giuseppe di Empoli di dispositivi compressione cardiaca meccanica destinato al reparto di terapia intensiva diretto da Rosario Spina.
In ambito sanitario, la Fondazione ha contribuito all’attività della Croce Rossa di Castelfranco di Sotto e di Ponte a Egola e alle Misericordie di San Miniato Basso e Santa Croce sull’Arno, in questo periodo impegnate con attività di primo soccorso ma anche di consegna spesa e medicinali a domicilio, per esempio.
Seguendo il corso e l’evoluzione dell’emergenza, gli ultimi contributi della Fondazione Cr San Miniato sono andati nel fondo della solidarietà alimentare dei comuni di Montopoli Valdarno e Palaia, dove il sindaco Marco Gherardini ha anche versato una sua indennità mensile nello stesso fondo. “La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato – ha voluto ringraziare il sindaco -, accogliendo la richiesta dell’amministrazione comunale, ha donato un contributo di 10mila euro che andrà a rafforzare il fondo per le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza covid 19. Esprimo gratitudine a nome di tutta la nostra comunità per questo generoso gesto di attenzione che consentirà a molte persone bisognose di affrontare le spese di prima necessità. Un ringraziamento sincero a tutta la Fondazione, a partire dal suo presidente Antonio Guicciardini Salini, che ha ancora una volta dimostrato di essere concretamente vicina al territorio”.
Da lunedì 4 maggio, un po’ alla volta, il Paese proverà a ripartire, ma l’emergenza coronavirus non è finita, perché bisognerà mantenere il distanziamento sociale, usare le mascherine, evitare ciò che non è necessario. E, prima o poi, le scadenze rimandate dovranno essere pagate.
“La Fondazione sarà a disposizione anche per la Fase 2 e ancora di più nella Fase 3, quando servirà creare lavoro. A volte mi chiedono se non ci sia qualcosa di più urgente rispetto al restauro di una chiesa. Intanto dipende dalle singole sensibilità e comunque non è tutto dovuto perché le fondazioni sono enti di diritto privato, non pubblico e la cosa importante è che i soldi tornino sul territorio. E, poi, finanziare quel restauro significa donare qualcosa di bello ma anche creare un indotto di lavoro”. Come direbbe Confucio, insomma, “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.
E, poi “sarà importante investire in crescita culturale perché, in questi giorni chiusi in casa lo abbiamo visto bene, una persona colta è difficile che si annoi: le basta un libro, per esempio”.