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Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura

29 aprile 2020 | 12:49
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Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura
Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura
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Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura
Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura
Pochi al lavoro e “in prospettiva”: il Distretto inizia il rodaggio verso la riapertura

Cgil: “Molti riapriranno con il personale al minimo, aspettando gli ordini”. AssoConciatori: “Noi apripista al comparto conciario nazionale”

E’ un distretto ripartito in sordina quello del cuoio e della pelle. Un distretto che sembra tentare il rodaggio dopo la chiusura causa emergenza coronavirus e prima della riapertura del 4 maggio, con le eccezioni già possibili degli interventi conservativi della pelle da mettere in sicurezza fino al wet blue, delle procedure per attuare i protocolli anticontagio e anche, questa l’ultima novità, delle aziende ritenute strategiche per l’export.

Nel Distretto di Santa Croce sull’Arno, però, non ci sono state “fughe in avanti”: le strade sono semi vuote e lo sono anche i piazzali davanti alle concerie, in linea con la volontà in più modi manifestata di voler camminare insieme, per riaprire in sicurezza e per non dover tornare a chiudere. Perché in una situazione al limite, un nuovo stop sarebbe la disfatta di un settore che non può neppure pensare a ipotesi di riconversione.

“Un pugno di aziende hanno un po’ più gente che lavorava – racconta Loris Mainardi della Cgil – ma anche dove c’è più flusso di dipendenti, è molto meno della normale forza lavoro. Poi diverse aziende sono rimaste chiuse e in alcune sono rientrate poche persone, più che altro per gli interventi necessari al rispetto dei nuovi protocolli, in vista del ritorno al lavoro”. Perché, oltre alla crisi degli ordini, la vera preoccupazione è che le aziende possano riaprire senza tutti i protocolli anti contagio.

Ma tempo per “il rodaggio” c’è, visto che con la pelle iniziata a mettere in sicurezza, ci sarà qualche giorno per far ripartire il conto terzi e poi siamo a un passo dal ponte del primo maggio quindi, in un momento sarà già il 4, quando sarà importante essere pronti. “Non ci aspettavamo niente di diverso comunque – spiega Mainardi – anche perché gli ordini sono quelli che sono al momento. Di certo tenere aperto è un modo per farli ripartire”. E anche se lunedì non si ripartirà a pieno regime, di certo si ripartirà.

Per capire com’è stata la ripartenza, però, ci vorranno un paio di settimane. Da trascorrere in linea con il protocollo di settore, ma anche con l’ordinanza 38 della Regione Toscana, che è ancora in vigore. “Mi sembra passata l’idea saggia di fare le cose per bene perché se tra una settimana succede qualcosa, si richiude tutto ed è la fine”.

Se tutte le aziende del Distretto sono salve è ancora un po’ presto per saperlo. “Di certo molte riapriranno con il minimo indispensabile dei lavoratori, organizzandosi per far arrivare gli ordini e quindi reintegrare al lavoro chi al momento resterà a casa”.

“Entro le prossime settimane – sottolinea anche la presidente dell’Associazione ConciatoriMaila Famiglietti – il lavoro in azienda dovrebbe riavviarsi verso il suo pieno regime, intanto il distretto di Santa Croce sull’Arno fa da apripista al comparto conciario nazionale, di cui si conferma motore essenziale”.