Rifiuti, Hera si allarga: richiesti ampliamenti per Castelfranco di Sotto e Ospedaletto

La novità emerge dall’ultima nota del distretto provinciale di Arpat sulla più stretta Seveso III
Due ampliamenti sono previsti per impianti di trattamento rifiuti e sostanze pericolose in provincia di Pisa, a Castelfranco di Sotto e a Ospedaletto. Questa la novità che emerge dall’ultima nota del distretto provinciale di Arpat sull’assoggettabilità o meno alla normativa Seveso III delle aziende di gestione rifiuti pericolosi presenti nel proprio territorio.
“Nell’ambito dei controlli – si legge nella nota – e dei contributi istruttori condotti nel triennio 2017-2019 presso aziende di gestione di rifiuti pericolosi della Provincia di Pisa, Arpat ha effettuato verifiche mirate ad accertare l’assoggettabilità o meno, di tali stabilimenti, agli adempimenti previsti dalla norma Seveso III. È stato cioè accertato se alcuni di questi impianti siano o meno aziende a Rischio di Incidente Rilevante”.
Alla base di alcuni assoggettamenti alla normativa, non solo progetti di ampliamento di impianti, ma anche le nuove normative, più restrittive, in vigore. “Il Regolamento 2014/1357/UE, modificato poi dal Regolamento 2017/997/UE e dalla Comunicazione della Commissione 2018/1447, ha infatti introdotto nuovi criteri di classificazione dei rifiuti, che vanno ad allinearsi con quanto previsto per le sostanze e le miscele ‘non rifiuti’ – continua la nota –. In particolare ai rifiuti sono assegnate delle proprietà di pericolo in base alle caratteristiche possedute e riconducibili, in ultima analisi, alla natura ed alla concentrazione delle sostanze in essi contenute, rendendoli assimilabili ad alcune delle categorie di sostanze pericolose.
Naturalmente le sostanze pericolose potenzialmente presenti all’interno dei rifiuti pericolosi devono essere sommate, per famiglie omogenee, a quelle contenute nei prodotti o materie prime ivi presenti. Le quantità massime di sostanze pericolose detenute o previste fanno riferimento ai quantitativi di rifiuti potenzialmente presenti negli stabilimenti e, quindi, fanno riferimento alle capacità massime degli stoccaggi dei rifiuti solidi (ad es. scaffalature, baie stoccaggio, ecc.) e liquidi (serbatoi, cisternette, fusti, ecc.).
Va sempre ricordato che alcuni di questi stabilimenti sono risultati aziende a Rischio di Incidente Rilevante non perché abbiano aumentato considerevolmente gli stoccaggi di sostanze pericolose, ma soltanto in seguito all’introduzione del Regolamento 2014/1357/UE che, di fatto, ha reso obbligatoria l’effettuazione della verifica di assoggettabilità alla normativa Seveso. L’ingresso di tali stabilimenti nella normativa relativa alle aziende a Rischio di Incidente Rilevante comporterà un incremento significativo dei controlli rappresentando, di fatto, un aumento delle garanzie per i cittadini che risiedono o lavorano nelle zone limitrofe. All’inizio del 2019 la Regione Toscana ha chiesto informazioni sulla quantità e sulla qualità (caratteristiche di pericolosità) dei rifiuti detenuti a tutti i gestori delle aziende di gestione rifiuti del territorio regionale, al fine di verificare l’assoggettabilità o meno di tali aziende alla normativa Seveso.
Nel territorio della provincia di Pisa, le aziende sottoposte ad approfondimenti sarebbero Acque industriali Srl, Ecofor Service SpA e Mansider a Pontedera; i due impianti Herambiente in via Malpasso e in via Usciana a Castelfranco Di Sotto, l’impianto Herambiente di Ospedaletto; l’Impec Chimici Srl di Montecatini Val di Cecina; la Physis Srl di Crespina Lorenzana; la Spedi Srl di Vecchiano e la Tecnoambiente SpA di San Miniato.
Gli stabilimenti che sono risultati dotati di strutture di stoccaggio dei rifiuti pericolosi con capacità importanti e che quindi potrebbero configurarsi come stabilimenti a rischio di incidente rilevante di soglia superiore, sono due impianti di Herambiente Servizi Industriali, entrambi gestiti in precedenza dalla Waste Recycling Spa: Castelfranco di Sotto e Ospedaletto.
Herambiente Servizi Industriali ha in progetto alcuni ampliamenti per entrambi gli stabilimenti, in relazione ai quali si è verificato che in assetto di progetto vi potrebbe essere un maggiore sfruttamento delle capacità di stoccaggio anche per rifiuti pericolosi assimilabili alle miscele pericolose, pertanto entrambi gli stabilimenti in assetto futuro potranno detenere quantitativi di alcune tipologie di rifiuti pericolosi superiori alle soglie di norma. A seguito della realizzazione dei due progetti di ampliamento, quindi, i due stabilimenti risulteranno formalmente degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante di soglia superiore.
In entrambi i casi è attualmente in corso l’istruttoria sui rapporti preliminari di sicurezza. Per lo stabilimento di Castelfranco di Sotto, considerando che il progetto e la relativa istruttoria è ad uno stato di avanzamento maggiore, è stata già trasmessa dal Gestore ai vari enti la notifica.
Le sostanze pericolose presenti, come rifiuto o come materie prime, all’interno dello stabilimento in questione sono: ipoclorito di sodio; rifiuti pericolosi con caratteristica di pericolo HP14 Ecotossico; rifiuti pericolosi con caratteristica di pericolo HP6 Tossicità acuta; solfuro di sodio; rifiuti pericolosi con caratteristica di pericolo HP3 Infiammabile; ossigeno liquido.
Le tipologie di rifiuti pericolosi che sono risultate assimilabili a categorie di miscele pericolose e che hanno fatto entrare in Seveso lo stabilimento, sono quindi costituite da rifiuti a cui sono associate le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti HP3 Infiammabili o HP6 Tossici o HP14 Ecotossici”.