Lineapelle e Micam soffrono il Coronavirus ma “non mancano segnali di ripresa”
Inevitabili le ripercussioni sul mercato della moda
“La situazione sanitaria che stiamo vivendo ha inevitabili ripercussioni sul settore anche se non mancano importanti segnali di ripresa”. Da Lineapelle, lo ha detto il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, oggi 20 febbraio in visita alle aziende in fiera.
Nella delegazione del Comune, insieme a Giglioli, c’erano l’assessore alle attività produttive Elisa Montanelli e quello al bilancio Gianluca Bertini. Ma a Milano, oggi, c’erano anche rappresentanti dei comuni di Castelfranco di Sotto e Montopoli Valdarno, oltre che i consiglieri regionali Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo e Alessandra Nardini. Fucecchio, invece, era presente ieri, per l’inaugurazione.
Ponte a Egola La delegazione ha fatto visita a molte delle circa 50 concerie della Città della Rocca presenti alla fiera, con un bilancio che deve fare i conti con il Coronavirus e la flessione conseguente del mercato asiatico. “Lineapelle è l’appuntamento più atteso dell’anno per il mondo conciario, una vetrina importantissima, vero termometro del mercato. I nostri conciatori hanno percepito un andamento della stagione e delle variazioni del mercato che risentono del rallentamento asiatico ma ci auguriamo che ci sia la possibilità di una ripresa a breve termine”.
“A Milano a Lineapelle – ha detto la consigliera regionale Alessandra Nardini – ho incontrato insieme agli amministratori locali del Comprensorio del Cuoio, numerosi imprenditori e molte realtà del settore conciario, che rappresentano una vera e propria eccellenza e uno dei comparti economici più significativi per il nostro territorio e per la Toscana. Le aziende di questo settore hanno saputo coniugare lavoro, ricerca, innovazione e sviluppo sostenibile e sono state una vera e propria avanguardia nell’economia circolare.
Accompagnata dai rappresentati del Consorzio Conciatori e dell’Associazione Conciatori, ho potuto vedere e toccare prodotti meravigliosi, frutto di passione e duro lavoro, che meritano da parte delle istituzioni un impegno netto a sostenere le attività del settore e a favorire nuovi insediamenti”.
“Le sfide del settore conciario – per il consigliere regionale Andrea Pieroni – passano dall’innovazione tecnologica, dunque da una saldatura stretta tra impresa e ricerca. Nonostante il contesto internazionale di quest’anno non sia favorevole, le aziende sono presenti in gran numero a questa edizione e, con nuove proposte, stanno continuando a scommettere sul futuro. L’attenzione delle firme e dei brand della moda più quotati sono sempre alte. Le criticità che si presentano non sono banali ma le aziende stanno tirando fuori le migliori energie per superare la crisi, come è già accaduto in passato.
La sfida tecnologica dell’industria 4.0 e della formazione saranno determinanti per proseguire quel cammino di sviluppo che ha caratterizzato fino ad oggi il settore, grazie ad una visione comune che ha visto protagonisti amministratori, imprenditori e sindacati. La questione del ricambio generazionale dovrà essere affrontata con un adeguato apporto di formazione almeno dalle scuole superiori. Su questo la Regione Toscana ha investito in questi anni e per il prossimo quinquennio dovrà incrementare gli investimenti, anche con l’aiuto di fondi europei”.
Fucecchio Ieri 19 febbraio il sindaco Alessio Spinelli, insieme agli assessori Valentina Russoniello e Fabio Gargani, è stato in visita nel capoluogo lombardo in occasione dell’ultimo giorno del Micam, il salone internazionale del settore calzaturiero e della giornata di apertura di Lineapelle.
Moda e turismo sono i primi “contagiati” del coronavirus, tanto che il governo ha deciso di mettere a punto un vero e proprio “action plan” con misure di contenimento a partire da forme di sostegno all’attività delle aziende coinvolte. I numeri parlano chiaro: 13 miliardi di export a rischio per il coronavirus, considerando che i legami tra Italia e Cina sono molto stretti e che l’Italia è seconda soltanto alla Francia per vendite di moda e beni di lusso nel paese più popoloso del mondo. Quasi 2 mila imprese italiane sono ad oggi presenti in Cina, con 190 mila addetti e un fatturato di 36 miliardi, e dai primi anni duemila sono cresciute di ben sette volte. Le presenze più significative sono quelle delle imprese meccanica e della moda, tradizionali eccellenze del Made in Italy.
“Nonostante i problemi di quest’ultimo periodo – commenta il sindaco Alessio Spinelli – sono felice di aver visto grande partecipazione. Abbiamo grandi eccellenze e il Made in Italy deve essere salvaguardato. Per quanto riguarda nello specifico il Comprensorio del Cuoio posso dire con orgoglio che abbiamo ormai ben poco da imparare: la qualità dei prodotti delle nostre aziende è sotto gli occhi di tutti e non possiamo che esserne soddisfatti. Molta attenzione, da parte dei sei Comuni del distretto, è data all’economia circolare e alle politiche di area e di rispetto per l’ambiente, altri punti fondamentali nelle nostre agende. Per questo credo che, considerate le eccellenze del nostro distretto nel settore della pelle, e quelle legate alla moda nell’area fiorentina, sarebbe un grande risultato poter ospitare a Firenze una preselezione in cui portare trenta tra le più importanti aziende del mondo ed unire così l’arte toscana per la pelle e la pelletteria, con la cultura e la storia della nostra terra”.