Bar e ristoranti a San Miniato, Confesercenti Toscana Nord: “Basta aperture per tre anni”

“La nostra associazione ha già collaborato per mettere a punto un protocollo” anti centro a senso unico
“Crediamo che le amministrazioni comunali abbiamo gli strumenti per mettere un argine a una liberalizzazione selvaggia che ha messo da parte ogni minima programmazione in fatto di aperture”. Per questo, spiega il presidente per San MiniatoSalvatore Vigliotti, Confesercenti Toscana Nord chiede uno stop all’apertura di nuove attività per la vendita di cibi e bevande per i prossimi tre anni nel centro storico di San Miniato.
L’idea è del nuovo direttivo locale di Confesercenti Toscana Nord che intende sottoporrla all’amministrazione comunale per provare a ripensare a nuove vie per un tessuto produttivo che specie nel centro storico rischia ormai di essere a senso unico come offerta.
“La nostra associazione – spiega ancora Vigliotti – ha già collaborato con Volterra per mettere a punto un protocollo che da marzo 2019 vieta nuove aperture nel centro storico per tre anni. Siamo quindi disponibili a discutere con l’amministrazione comunale per trovare forme che tutelino il commercio locale, evitando di trasformare il borgo in attività fotocopia solo di ristorazione”.
“La nostra vuole essere una proposta – precisa Vigliotti, anche se ancora gli amministratori del comune non ne erano a conoscenza -. Un tavolo con il sindaco per discutere sugli strumenti da poter utilizzare per diversificare gli investimenti. Dopo una riunione ci siamo resi conto che il numero di locali che somministrano cibo presenti nel centro storico è alto. La nostra preoccupazione è che San Miniato abbia un determinato flusso di persone e aumentare il numero di ristoranti e simili possa essere controproducente per tutti quelli che già ci sono. È vero che c’è la legge Bersani che liberalizza tutte le licenze, ma occorre incentivare e agevolare anche altri tipi di attività in centro, non solo quelle legate al cibo. La domanda che ci siamo posti – continua Vigliotti – è perché con tutte le eccellenze che ci sono, compresa quella della concia, non si riesce a trovare un compromesso per aprire negozi del settore. Perché non valorizzare anche le altre eccellenze del territorio”.
“I numeri – per il coordinatore Confesercenti Toscana Nord Claudio Del Sarto – a livello nazionale e provinciale sono impietosi. Il settore della ristorazione è quello che continua ad avere il maggior numero di aperture, ma con un tasso di durata bassissimo. Segno evidente che chi pensa che aprire un ristorante sia la cosa più facile del mondo, viene smentito dai fatti. Anche se però dopo un anno chiude, ha comunque contribuito a distorcere il mercato danneggiando attività storiche. Gli strumenti per intervenire ci sono come dimostrano gli altri tre comuni toscani. A Volterra abbiamo condiviso l’impostazione dell’amministrazione comunale che ha bloccato per tre anni nuove attività di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti appartenenti al settore merceologico alimentare. Ovviamente con il sindaco Simone Giglioli e i suoi assessori siamo pronti a discutere su quale migliore forma introdurre per San Miniato, anche introducendo un tetto o magari fissare un periodo iniziale di un anno per verificare i risultati del provvedimento”.