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/“La Zrc Collebrunacchi versa in stato di abbandono”, Libera Caccia dopo la lettera dell’azienda agricola
27 febbraio 2025 | 14:42

“L’atteggiamento che il presidente e codesta commissione stanno tenendo è lesivo nei confronti delle associazioni venatorie e agricole locali e verso i cacciatori samminiatesi”
“Questa gestione e questo atteggiamento la farà ricordare ai posteri per avere contribuito a distruggere un ‘bene’ dei cacciatori e della collettività”. Lo dice il consiglio direttivo dell’associazione nazionale Libera Caccia di San Miniato dopo aver letto “molte volte la lettera inviata dall’Azienda Agricola Zanini. Increduli ma non sorpresi e lo sgomento e senso di frustrazione, ci hanno avvolto.
In poche, ma chiare, note l’Agricoltore ha fatto emergere lacune gestionali ed organizzative che credevamo, almeno a San Miniato ed in questo Ripopolamento, non potessero mai emergere. In quelle parole si celano delusione e sgomento di chi è stato abbandonato, ma peggio anche deriso. Il lavoro svolto dal cacciatore negli anni, per costruire un legame, un’empatia ed una sinergia di collaborazione fra mondo agricolo e venatorio, è andato perso. Sono state spese energie per recuperare, mantenere e meritare credibilità e fiducia sia dei cittadini, degli agricoltori e di coloro che risiedono all’interno della Zrc Collebrunacchi.
La Legge nazionale 1572/92 all’art.10 comma 8 lettera b, è chiara ed è affiancata dalla normativa della Regione Toscana, art.16 comma 4 della L.R. 3/94, “L’ATC si avvale di una Commissione ‘per lo svolgimento delle necessarie attività gestionali’, che nel caso in esame sono palesemente venute meno, arrecando grave danno d’immagine ai cacciatori. La Zrc Collebrunacchi versa in stato di abbandono. La presenza di selvaggina stanziale, dai dati in nostro possesso, è in alcune zone scomparsa ed in altre in forte sofferenza e la gestione del territorio ci risulta essere carente ed insoddisfacente.
Nel corso del 2024, abbiamo più volte richiesto incontri con codesta Commissione, per affrontare, esaminare e pianificare, anche con le altre Associazioni, le azioni da intraprendere per invertire la tendenza. Ci siamo trovati di fronte ad innumerevoli ed ingiustificati rinvii, come accaduto con l’Azienda, ma abbiamo constatato la volontà di codesta presidenza e di codesta commissione, di rifiutare un percorso congiunto e condiviso. Un comportamento irrispettoso, non costruttivo e tanto meno collaborativo. Il ruolo e il mandato del presidente e della commissione di gestione e controllo della Zrc è un compito consultivo e di coordinamento, in quanto non ha alcuna valenza e riconoscimento di carattere giuridico. L’atteggiamento che il presidente e codesta commissione stanno tenendo è lesivo nei confronti delle associazioni venatorie e agricole locali e verso i cacciatori samminiatesi.
E’ evidente che codesta presidenza ha deciso di intraprendere un’azione ‘solitaria’ che, dati alla mano, sta arrecando notevoli danni ed ha indirizzato la Zrc di Collebrunacchi verso un’inesorabile morte. Pendiamo atto della sua chiusura, di cui se ne assume ogni responsabilità e le ricordiamo che la Zrc Collebrunacchi è un ‘bene’ dei cacciatori e non deve essere oggetto di ricatti o di comportamenti autolesionistici. Rimarchiamo che i soldi dei cacciatori, attraverso le tasse, sono investiti ed alimentano direttamente i fondi destinati alla gestione ed alla conservazione anche delle Zone di Ripopolamento e Cattura, che è una realtà legata agli sforzi di conservazione della fauna selvatica e dei suoi habitat attraverso queste strutture.
Il ruolo del Presidente è quello di tutelare queste azioni, che probabilmente Lei non ha ben chiare e che sta irreparabilmente trascurando. La gestione passa anche attraverso la ricerca ed i dati raccolti per lo studio, che sono fondamentali per comprendere le dinamiche delle popolazioni animali e per gestire efficacemente le specie in modo da garantire la sopravvivenza di una Zrc a lungo termine, dati che la Libera Caccia le ha chiesto nel mese di novembre 2024a e che Lei, ad oggi, non ha provveduto a fornire”.