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Attrarre investimenti, formare personale e “parlare” con le Banche: la ricetta di Giannoni e Mini per il futuro del Distretto

26 febbraio 2025 | 11:39
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Attrarre investimenti, formare personale e “parlare” con le Banche: la ricetta di Giannoni e Mini per il futuro del Distretto

Gli interventi nel consiglio comunale aperto sul futuro del territorio convocato a Fucecchio

Come affrontare le criticità e come utilizzare la crisi che sta vivendo il settore come risorsa, per garantire un futuro al Distretto e al territorio. Si è parlato di questo nel consiglio comunale aperto anche agli altri sindaci e amministratori regionali e ai portatori di interessi che si è svolto lunedì sera a Fucecchio. Tra i vari interventi ci sono stati quello del sindaco Santa Croce sull’ArnoRoberto Giannoni e quello del primo cittadino di Castelfranco di SottoFabio Mini, loro insieme rappresentano i territori a nord dell’Arno e il grosso del distretto produttivo.

Mini ha affrontato una serie di questioni cruciali, portandole all’attenzione di tutti e cercando di proporre una visione per il rilancio del territorio. “La crisi va affrontata su due binari – ha detto Mini – o meglio da due punti di vista: il primo la questione della tenuta occupazionale, attraverso gli ammortizzatori sociali, che alla fine mi sembra che stiano arrivando. In questo noi amministratori dobbiamo fare pressione sul governo perché li continui a sostenere.
Altra questione invece è quella dei rapporti tra le imprese e le banche. Da mesi si parla della moratoria bancaria, ma questa non può essere risolta dal governo con un atto legislativo, qui serve una capacità di mediazione con l’Abi che sembra avere già dato disponibilità ad avviare percorso in tal senso. Questo passaggio porterebbe una boccata di ossigeno alle imprese in quanto per un periodo sospenderebbe il pagamento del capitale dei finanziamenti bancari utilizzati per lo sviluppo aziendale”.

Un ragionamento che in qualche modo poi ha rafforzato il sindaco Giannoni spiegando: “Questa crisi credo che si possa superare in primo luogo se si sostengono le imprese. Per uscire da queste secche, anche in un’ottica occupazionale, credo che sia fondamentale tenere vive le aziende e alla fine saranno proprio loro che ci porteranno verso il rilancio del territorio. Lo dico da sindaco di Santa Croce, ma anche da persona che conosce il mondo conciario, credo che la ripresa del settore moda arriverà, lo dimostra il fatto che proprio in questi giorni i nostri imprenditori sono impegnati nella fiera di settore a Milano, fiduciosi perché portatori di una ‘articolistica’ dalla quale la Moda non può prescindere, un lavoro di squadra portato avanti negli anni grazie ai lavoratori del settore conciario e terziario che il mondo della pelle ci invidia e che non possiamo permetterci di perdere”.

Poi Mini ha ripreso la questione del profondo legame tra impresa e livelli occupazionali dicendo: “L’altra questione fondamentale è il rilancio del settore e del territorio. Il settore conciario del nostro distretto ormai non lavora più da tempo sulle grandi quantità, ma sulla qualità. Per fare qualità gli imprenditori hanno investito in macchinari e tecnologie, ora però serve un ulteriore passo ovvero la formazione del personale che sia in grado di garantire quelle produzioni di qualità. Il personale va formato. Credo che a questo punto sia fondamentale specializzare il personale, per questo alcuni hanno proposto di farlo utilizzando la cassaintegrazione, ovvero mentre le aziende sono ferme far compiere un percorso di specializzazione agli addetti alla produzione magari anche incentivandoli dal punto di vista remunerativo.
Questo processo di specializzazione inoltre permetterebbe anche di rimettere in moto la tutela della cultura produttiva del territorio, che altrimenti rischiamo di disperdersi. È fondamentale innescare un processo che renda il lavoro conciario attrattivo per i giovani a cui va trasmesso un know how che è ciò che caratterizza il distretto.

In un’ottica più generale poi c’è la questione della capacità attrattiva verso gli investitori del territorio. Noi al momento abbiamo una normativa urbanistica che non ci permette di sviluppare le aree produttive. E questo non si sa bene per quale motivo, visto che negli ultimi 15 anni Santa Croce e Castelfranco hanno utilizzato appena l’1 per cento del proprio territorio per nuove edificazioni. Ci sono aziende pronte a investire qui da noi che porterebbero opportunità per il territorio e posti di lavoro, ma gli investimenti sono fermi perché non è possibile edificare nuove aree produttive per come è stato impostato lo sviluppo urbanistico dalla regione in passato. Questa impostazione là dove possibile va rivista altrimenti rischiamo di perdere opportunità e investimenti che potrebbero restituire vitalità a tutto il territorio”.

Giannoni poi aggiunge: “Oltre a quanto detto da Mini, c’è da aggiungere che al momento noi a causa della legge regionale 41 abbiamo un territorio fortemente limitato non solo dal piano strutturale, ma anche dall’esondabilità (il battente idraulico). Questo limite va superato con le infrastrutture che deve realizzare la Regione per migliorare l’assetto idraulico e mitigare il problema. Per fare questo servono investimenti seri. Ed è proprio questo il punto, se vogliamo riportare questo territorio ad essere attrattivo bisogna lavorare sulle infrastrutture idrauliche e viarie. Quando dico questo penso alla FiPiLi, questa strada di grande comunicazione va sistemata e migliorata proprio per ridare appetibilità al territorio per investitori e imprese. Non si può pensare che gli imprenditori vengano a investire qui se poi non c’è un sistema di comunicazione e movimentazione delle merci in grado di garantire una mobilità veloce e sicura”.