Maltempo, 20 milioni di euro per interventi urgenti
Ci sono tutti i comuni del comprensorio del Cuoio tra i 191 di tutte e dieci le province della Toscana danneggiati dal maltempo a novembre. Come annunciato dal presidente Enrico Rossi, la giunta regionale ha approvato la delibera con l’elenco dei 32 comuni che hanno subito danni tra il 3 e l’11 novembre. Altri 183 (ben 24 sono gli stessi) sono stati colpiti da piogge, esondazioni e allagamenti che hanno funestato la Toscana tra il 16 e 17 novembre, in tutte e nove le province e di nuovo anche nella Città metropolitana.
La dichiarazione di emergenza regionale era stata firmata da Rossi il 18 novembre, il 21 è stata chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri il riconoscimento di quella nazionale. Solo per gli interventi urgenti e di ripristino gli uffici regionali della Protezione civile hanno stimato per adesso un fabbisogno di circa 20 milioni di euro ma ricognizioni puntuali sono ancora in corso.
Per i rimborsi che eventualmente potranno arrivare dal livello nazionale nel caso di riconoscimento dell’emergenza, i tempi non sono immediati: ci vorranno alcuni mesi. Con la delibera approvata dalla giunta, aziende e liberi professionisti colpiti (sono escluse le imprese agricole) potranno comunque beneficiare da subito di prestiti fino a 20mila euro, senza interessi e garantiti attraverso il microcredito e non ci sarà dunque bisogno di produrre garanzie. Le piccole e medie imprese, sempre non agricole, che necessitino di finanziamenti maggiori potranno invece usufruire di garanzie per accendere prestiti in istituti bancari.
Per richiedere il prestito, di almeno 5mila euro, basterà un’autodichiarazione con le perdite e gli interventi conseguenti da finanziare. I moduli per il microcredito sono già disponibili sul portale “Toscana Muove”, www.toscanamuove.it, nella sezione “Bandi gestiti”. La misura è quella che riguarda le imprese colpite da calamità naturali, attivata la prima volta nel 2017. Sono ammesse tutte le spese connesse alla ripresa e al rilancio delle attività danneggiate: ovvero investimenti per riparare o acquistare nuovi macchinari al posto di apparecchiature non più utilizzabili, interventi su operare murarie, i veicoli anche o l’acquisto di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, le spese per la rimozione o lo smaltimento di detriti e fango ed altri costi generali.
Gli uffici esamineranno velocemente le richieste e dall’ammissione al prestito (su cui potrà essere richiesto un anticipo fino all’80 per cento) e dalla firma del contratto le aziende avranno un anno di tempo per eseguire gli interventi dichiarati, con una proroga possibile di altri tre mesi. Trascorso il termine, le spese dovranno essere rendicontate e si dovrà a quel punto presentare una perizia, finanziabile anch’essa, che certifichi i danni subiti, dopodichè l’intero prestito sarà erogato. Il finanziamento ricevuto potrà essere restituito da tre a dieci anni, a tasso zero appunto. Le rate sono trimestrali ma si pagano solo dal terzo anno: è previsto infatti un preammortamento di ventiquattro mesi.