Lotta a spaccio e bivacchi, task force per ripulire le Cerbaie

Sette comuni e quattro province insieme per “ripulire” le Cerbaie. Insieme dovranno redigere una mappa dei luoghi più “sensibili” dal punto di vista della sicurezza, ma anche del rischio incendi e poi studiare sinergie da attuare insieme, a prescindere e oltre quanto faranno da soli i singoli comuni e i singoli comandi delle forze dell’Ordine. E’, in sintesi estrema, quanto disposto dal comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Firenze Laura Lega.
Oggi 31 luglio, il Comitato è stato convocato per “affrontare congiuntamente le problematicità della zona delle Cerbaie, in particolare lo spaccio di droga e i bivacchi dei pusher che, nascondendosi tra la folta vegetazione, lasciano rifiuti e accendono fuochi che hanno già causato incendi”. Il bosco delle Cerbaie è già stato in più occasioni oggetto di attenzione da parte del comitato provinciale. All’incontro di oggi hanno partecipato le prefetture di Lucca, Pisa e Pistoia, i vertici delle forze dell’ordine di Firenze e delle altre province interessate, nonché i comuni di Fucecchio, Altopascio, Bientina, Castelfranco di Sotto, Chiesina Uzzanese, Pontedera e Santa Croce sull’Arno, così da poter prendere in esame da un più ampio punto di vista un territorio silvestre che si estende per circa 3500 ettari e rappresenta un sito di notevole pregio ambientale. Il comitato ha definito una road map che prevede, oltre alla individuazione in ciascuna provincia delle zone più a rischio, un’intensificazione delle azioni di controllo da parte delle forze di polizia, compresa la componente Forestale dei Carabinieri, nonché un rafforzamento dei controlli antincendio con il futuro coinvolgimento dei vigili del fuoco e delle proprietà. Inoltre, l’azione sinergica, ha sottolineato il Prefetto Lega, “non può prescindere dall’esigenza che le amministrazioni comunali valutino l’adozione di iniziative per intensificare le misure che siano di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti e al suo radicamento nell’area, anche puntando a spezzare la catena domanda offerta mediante strumenti di forte dissuasione come videosorveglianza, lettura delle targhe, limitazioni della sosta e della circolazione e altro ancora”.