Camere di Commercio, Pieroni: “Rendere volontari i processi di accorpamento”

2 marzo 2019 | 16:57
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Camere di Commercio, Pieroni: “Rendere volontari i processi di accorpamento”

“Credo sia fondamentale rendere volontari i processi di accorpamento delle Camere, considerando le specificità economiche delle diverse aree e la dimensione talvolta abnorme (quella di Pisa Lucca Massa includerebbe 3 province, 87 comuni, da Castelnuovo Val di Cecina a Pontremoli. Ed anche alla luce del fatto che l’abolizione delle province non ha avuto corso”. Lo spiega il consigliere regionale Andrea Pieroni illustrando l’interrogazione che ha presentato alla giunta regionale sulle Camere di Commercio.

“Il riordino territoriale delle Camere di commercio – spiega -, avviato con la legge 124/2015, ha determinato accorpamenti e la creazione di nuovi enti, mettendo insieme territori con vocazioni socio economiche molto diverse tra loro, col rischio di non vedere adeguatamente rappresentate tutte le istanze e le categorie. È il caso della Camera di commercio della Toscana nord ovest, che dovrebbe inglobare le Camere di Pisa, Lucca e Massa Carrara: un’area vasta e densamente industrializzata che include distretti produttivi variegati: cartario, conciario, calzaturiero, lapideo, metalmeccanico, farmaceutico, nautico. È evidente la complessità di contemperare interessi molto diversi a cui, invece, occorre dare la giusta rappresentanza. Le Camere di Commercio sono enti di antica tradizione, che non gravano sulla spesa pubblica, che vivono in simbiosi con i tessuti produttivi. Presumere che l’efficientamento degli enti pubblici passi solo attraverso percorsi di abrogazione o fusioni forzate è un pensiero fuorviante. Per questo, chiedo alla Giunta Regionale di farsi portatrice presso la conferenza Stato Regioni delle forti criticità emerse nell’applicazione del decreto che dispone l’accorpamento delle Camere di Commercio e se, contemporaneamente, intenda valutare la possibilità di attivarsi con il Governo per rivedere la normativa vigente”.
Per Pieroni, infatti, “Non dobbiamo dimenticare la funzione primaria delle Camere di commercio di interesse generale per il sistema delle imprese, sostenendone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali: solo costruendo un sistema di adeguata rappresentanza delle categorie economiche questa funzione potrà essere svolta completamente, con ricadute positive per le singole imprese, i comparti produttivi e per i distretti economici che già svolgono un ruolo importante nell’economia toscana”.