Primarie Pd, Zingaretti stravince fra gli iscritti in provincia di Pisa

24 gennaio 2019 | 14:05
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Primarie Pd, Zingaretti stravince fra gli iscritti in provincia di Pisa

Vi avevamo raccontato alcuni giorni fa l’andamento della prima fase delle primarie del Partito Democratico (quella dedicati agli iscritti) nel Comprensorio del Cuoio (leggi). La consultazione negli oltre novanta circoli del partito in provincia di Pisa è andata avanti, segnando il “ritorno” della sinistra interna alla guida dell’area pisana.

Dopo gli ultimi congressi, su una platea di aventi diritto chiamati al voto di 4143 iscritti (95 circoli) i votanti sono stati 2093, una media di affluenza attestata quindi al 50,52%. A trionfare nettamente è il candidato dell’area progressista Nicola Zingaretti, che in tutta la provincia ha ricevuto 1139 preferenze, pari al 55,16%. Segue il candidato renziano Maurizio Martina con 711 voti, pari al 34,43%. Ci sono poi Giachetti (182 voti, 8,81%), Francesco Boccia (15 voti, 0,73%), Maria Saladino (13 voti, 0,63%) e Dario Corallo (5 voti, 0,24%). Le schede bianche sono 18, le nulle 10.

Una tendenza che, stando almeno ai sondaggi resi noti a livello nazionale negli ultimi giorni, potrebbe confermarsi anche nel resto del paese, dove il candidato Zingaretti sembra conquistare la maggioranza degli iscritti. Come il lungo percorso delle primarie per la scelta del nuovo segretario nazionale andrà a finire però lo si saprà solo dopo la seconda fase delle votazioni, previste per il 3 marzo, quando a esprimersi saranno tutti i simpatizzanti, non solo quindi tesserati.

Primarie: istruzioni per l’uso

Il voto nei gazebo per eleggere il nuovo segretario del Partito democratico è fissato per il 3 marzo 2019, a un anno dalla sconfitta elettorale delle politiche del 2018, adesso però si esprimono gli iscritti. La macchina del congresso è infatti in moto già da molti mesi, seguendo le istruzioni del regolamento varato a novembre 2018. Per la quinta volta dalla nascita del Pd, nel 2007, il segretario sarà scelto dando l’ultima parola agli elettori. Attraverso, però, una pre-selezione dei nomi in corsa fatta dai soli iscritti al partito (la fase che stiamo attraversando). 

Il 3 marzo, quindi, si potrà partecipare mostrando un documento d’identità valido e il proprio certificato elettorale. Per sostenere i costi, sarà chiesto un contributo di 2 euro (gli iscritti sono esentati dal pagamento). I ragazzi tra i 16 e i 18 anni potranno anche loro partecipare alle primarie, ma prima si dovranno pre-registrare online. Stessa cosa anche per chi risiede all’estero, per i cittadini comunitari e quelli extracomunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Dopo le primarie, nel giro di due settimane, viene convocata l’assemblea nazionale. Il cui ruolo può essere decisivo o di pura ratifica. Un po’ ricalcando il sistema americano, le primarie non serviranno infatti per eleggere direttamente il segretario ma i delegati che, entro dieci giorni, si riuniranno all’assemblea nazionale. Saranno poi i delegati, nominati in maniera proporzionale dalle liste dei vari candidati in base ai voti presi da questi, a eleggere durante l’Assemblea il nuovo segretario. Tutto dipende da una percentuale: 50%. Se uno dei candidati la supera, incassando la maggioranza assoluta nei gazebo, l’Assemblea non deve far altro che prenderne atto e incoronarlo per 4 anni alla guida del Pd. Se nessuno degli sfidanti riesce nell’impresa, invece, diventerà centrale il ruolo dell’Assemblea, che decide con un ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati con più delegati al seguito. È chiaro che in questo caso sono decisivi i giochi tra le correnti interne, la capacità di tessere alleanze, soprattutto con i delegati del terzo arrivato alle primarie.

Nilo Di Modica