Apre il circolo e trova un uomo morto nel bagno
Stamani (sabato 22 dicembre) intorno alle 9, quando il gestore del circolo Bertelli (estraneo ai fatti e semmai nella vicenda la vicenda parte lesa) di Pontedera lo ha trovato moto accasciato nel bagno non credeva ai suoi occhi, ma soprattutto non si capacitava di come potesse essere arrivato un cadavere nel suo bagno. Nonostante questo ha avuto la lucidità di chiamare l’ambulanza nella speranza che si potesse ancora fare qualcosa per salvarlo.
Ma quando è arrivato il personale sanitario del 118 ormai per 37enne di Pontedera M.M. le sue iniziali, molto conosciuto nei circoli cittadini, non c’era più niente da fare. Sul luogo è subito arrivata anche una volante del commissariato di polizia di Pontedera e, constatato che l’uomo non era deceduto per morte violenta, gli agenti hanno cominciato le indagini per capire come avesse fatto ad arrivare nel bagno del circolo ricreativo di via Indipendenza. Una prima ipotesi è stata che si fosse sentito male alla fine della serata precedente, e che nessuno si fosse accorto di quanto era accaduto nel bagno e alla chiusura fosse rimasto li privo di vita, ma i gestori hanno escluso questa ipotesi perché la sera prima aveva controllato i bagni prima di chiudere. Poi però sono emersi altre dettagli che hanno chiarito che il malore poteva essere sopraggiunto per ciò che l’uomo aveva assunto prima di arrivare al circolo e poi nel locale sono stati scoperti altri particolari che hanno chiarito la situazione. Così nella mattinata gli agenti avrebbero elaborato un’ipotesi che dovrà ancora essere vagliata e confermata, ma che sembra la più plausibile. L’uomo si sarebbe introdotto durante la notte dopo la chiusura, nel locale con l’idea di mettere a segno un furto, ma poi una volta dentro si sarebbe sentito male e sarebbe morto nel bagno accasciandosi lì. A tradire il presunto ladro sarebbe stato il cuore. Questo dettaglio però lo chiariranno gli eventuali esami autoptici che chiederà il magistrato se lo riterrà necessario prima di chiudere le indagini.
Gabriele Mori
Nilo di Modica
foto di Enrico Damiani