Gli Occhi del Bosco, raccolta fondi per video sorvegliare il Monte Pisano

21 novembre 2018 | 12:12
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Gli Occhi del Bosco, raccolta fondi per video sorvegliare il Monte Pisano

Una campagna di raccolta fondi per un impianto di videosorveglianza e l’installazione di videocamere ad alta risoluzione interconnesse tra loro e collegate alla sala operativa di protezione civile. Si chiama Gli Occhi del Bosco l’iniziativa nata insieme per prevenire, perché gli occhi del bosco possano proteggere il Monte Pisano già duramente colpito dagli incendi dello scorso settembre.

L’obiettivo è quello di diversificare i controlli sugli incendi grazie al monitoraggio del bosco. Il bilancio degli incendi è stato molto pesante: sono stati oltre mille gli ettari di bosco e uliveti andati distrutti per le fiamme che hanno avvolto i Monti pisani. Gli sfollati sono stati oltre 400 e si parla dimilioni di danni e di oltre 15 anni per ripristinare la situazione antecedente l’incendio. Le otto videocamere dell’impianto di sorveglianza permetteranno alla Protezione Civile e al sistema regionale di anti incendi boschivi in prima battuta la visualizzazione delle situazioni a rischio, ma anche la gestione delle emergenze e la messa in sicurezza delle popolazioni e di chi opera in antincendio ed in protezione civile. Il progetto si integra con quelli già attivi sul territorio e completa una serie di dispositivi di sicurezza che mirano alla riduzione del rischio per chi vive o frequenta il Monte Pisano. Per contribuire alla raccolta fondi è possibile donare almeno 1 euro o 100 punti della Carta Socio alle casse dei punti vendita Coop.Fi oppure online sulla piattaforma Eppela, a partire da domani giovedì 22 novembre, al link www.eppela.com/gliocchidelbosco.
Si parte il 2 dicembre con l’aperitivo musicale dedicato a Gioacchino Rossini al Teatro Verdi di Pisa, il cui ricavato sarà devoluto alla raccolta fondi Gli Occhi del Bosco.
“Gli incendi dello scorso settembre – ha detto Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci – hanno devastato il nostro territorio. Bisogna lavorare alla gestione del disastro, per aiutare le persone colpite, ma anche cominciare a pensare al futuro di questo territorio: grazie a questo progetto in caso di emergenza le popolazioni potranno essere maggiormente tutelate e lo stesso gli operatori di protezione civile ed Aib”.