Banca abusiva tra Italia e Marocco, anche a Fucecchio

23 ottobre 2018 | 08:32
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Banca abusiva tra Italia e Marocco, anche a Fucecchio

C’era anche un marocchino residente a Fucecchio, nell’organizzazione dedita al riciclaggio di denaro e alla gestione di banche abusive smantellata dalla guardia di finanza tra la notte appena trascorsa e la mattinata di oggi 23 ottobre. Il membro fucecchiese del sodalizio criminale che aveva il centro della rete operativa su Firenze, è stato raggiunto da una misura cautelare e, secondo gli investigatori delle fiamme gialle, rastrellava denaro nella zona per poi consegnarlo a uno degli sportelli della banca abusiva. Era, inoltre, uno dei corrieri che periodicamente portavano il denaro in Marocco dove l’organizzazione aveva altrettanti sportelli clandestini.

Una sorta di banca che si faceva carico di raccogliere il denaro proveniente dall’attività illecita o riciclato per poi trasferirlo periodicamente in Marocco. Come ogni banca, l’organizzazione faceva anche prestiti e finanziava operazioni di varia natura. Ad accorgersi dello strano flusso di denaro è stata la Banca d’Italia, che ha segnalato la cosa alla guardia di finanza. Da questa segnalazione è partita l’indagine della fiamme gialle di Firenze. Con questo sistema criminale, l’organizzazione aveva movimentato 5 milioni di euro aalmeno, trasferendoli in Marocco dall’Italia in meno di due anni.
Secondo quanto ricostruito dagli uomini della fiamme gialle, che hanno lavorato vari mesi alle indagini dell’operazione chiamata Nemesi, le due banche avevano anche dei veri e propri sportelli nascosti in esercizi commerciali nel centro storico di Firenze, tra cui due centri di servizi agli immigrati, agenzie di viaggio e una macelleria, specializzate nel trasferimento di denaro frutto di attività illecite, in particolare dallo spaccio di droga.
L’operazione ha portato a misure per 7 persone, di cui 5 in carcere e 2 ai domiciliari come chiesto dalla procura e autorizzato dal Gip del tribunale di Firenze. Altre 5 persone sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Secondo quanto accertato dalla guardia di finanza, i destinatari delle misure apparterrebbero a due gruppi criminali, dediti all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria con carattere di transnazionalità e al riciclaggio di denaro.
I soldi venivano trasferiti eludendo i tradizionali canali del sistema bancario. I criminali si avvalevano anche di moderne tecnologie tra cui la chat WhatsApp che serviva come sistema telematico interno della ‘banca’. Infatti bastava inviare l’immagine di un’attestazione della somma di denaro che doveva essere consegnata al beneficiario in Marocco e i ‘funzionari’ delle ‘filiali’ abusive nord africane provvedevano a consegnare i soldi al destinatario del posto. Tra i servizi erogati dalle filiali abusive di Firenze c’erano anche depositi e prestiti fino a 150mila euro. Per tutte le operazioni l’organizzazione tratteneva una commissione del 20 per cento. Nell’ambito delle indagini di questa mattina i militari hanno anche attuato 36 perquisizioni domiciliari nelle province di Firenze, Brescia, Massa Carrara e Lucca. Complessivamente risultano coinvolte a vario titolo oltre al ‘fucecchiese’ che però non aveva un ruolo apicale nella struttura 23 persone, residenti a Firenze, Figline Valdarno, Sesto Fiorentino, Signa, San Casciano Val di Pesa, Massarosa, Massa e Desenzano sul Garda.