Ex Esso, benzinai in sciopero ricevuti in Regione

E’ iniziata alle 19 di ieri 24 luglio e proseguirà fino alle 7 di domani 26 luglio. Le pompe di benzina ex Esso della Toscana, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo sono chiuse per protestare contro ‘Petroliera Adriatica’, società subentrata nella proprietà degli impianti alla Esso italiana srl, accusata di rifiutarsi di applicare l’accordo economico e normativo vigente e di applicare condizioni unilaterali peggiorative ai gestori della rete degli impianti. La protesta è indetta da Faib, Fegica e Figisc. Oggi 25 luglio, la Regione Toscana ha accolto i rappresentanti dei gestori (tra i quali Andrea Stefanelli, presidente regionale Faib Confesercenti e Marino Milighetti, presidente regionale Figisc Confcommercio) e l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo ha fatto con loro il punto della situazione.
“Siamo davanti ad una situazione insopportabile – ha detto Ciuoffo – dove questa categoria subisce un vero e proprio ricatto e vede la disapplicazione dei contratti nazionali e il tentativo, a volte riuscito, di contrattazioni individuali. Sostanzialmente siamo davanti ad una messa a rischio del sistema, che la Regione condanna dato che quello che a noi interessa è, da una parte la tutela di chi lavora, che deve veder riconosciuto il proprio lavoro, dall’altra il rischio che questo comporti un progressivo decadimento, delle condizioni di lavoro così come di quelle di sicurezza. La Regione può tentare di aiutare i gestori sollecitando chi ne ha competenza per far in modo questa situazione si sblocchi. Abbiamo più volte sollecitato il Mise, lo solleciteremo ancora. Il Ministero ha contattato Petrolifera Adriatica, ma mi risulta che gli incontri siano stati abbastanza dilazionati nel tempo. Ho il ragionevole dubbio che sia una tecnica dilatoria per sfuggire a un percorso che altre categorie hanno rispettato”.