Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle

10 luglio 2018 | 11:06
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Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle
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Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle
Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle
Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle
Lavoro, blitz nei capannoni alveare che lavorano pelle

Nelle 7 imprese dedite alla produzione di vestiario e accessori in pelle, le Fiamme Gialle del comando provinciale di Firenze hanno trovato 62 lavoratori, molti dei quali irregolari, alcuni persino sul territorio italiano. I finanzieri, nei giorni scorsi, hanno svolto un servizio congiunto nelle ore notturne con funzionari appartenenti all’Azienda Sanitaria Locale e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro contro il lavoro nero. Le 7 diverse imprese sono state trovate in 5 capannoni “alveari” nei comuni di Signa e Campi Bisenzio.

L’intervento – che è stato preceduto da un’accurata attività info-investigativa svolta dai militari del Gruppo di Firenze – ha consentito di individuare all’interno delle strutture ispezionate, risultate essere particolarmente fatiscenti, 62 lavoratori di origine cinese e pachistana intenti a lavorare in condizioni di particolare degrado, in ambienti privi di qualsiasi requisito di sicurezza e, in alcuni casi, non in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Dei 62 lavoratori controllati, infatti, 18 sono risultati “irregolari”, ovvero aventi un contratto di lavoro non rispondente però alla reale attività svolta, 35 completamente privi di contratto di lavoro, dei quali ben 23 erano senza regolari documenti sul territorio nazionale. 
All’esito dei controlli e delle operazioni di identificazione, sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica di Firenze anche 5 datori di lavoro per aver impiegato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno. È stata disposta anche la sospensione dell’attività a cura dell’Ispettorato del Lavoro nei confronti di 6 delle 7 ditte controllate. L’Asl di Firenze, invece, ha provveduto a contestare autonomamente violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro nonché a rilevare le scarse condizioni igienico-sanitarie dei capannoni.
Le sanzioni amministrative comminate ammontano complessivamente a circa 250mila euro. L’attività dei giorni scorsi – volta a tutelare i lavoratori in regola e preservarli dalla concorrenza sleale posta in essere da chi opera illegalmente – si inquadra in un programma di collaborazione in corso da alcuni anni tra le 3 Istituzioni che, nei soli primi 6 mesi del 2018, ha visto aumentare del 600% i risultati conseguiti rispetto a tutto il 2017.