Vertenza TMM, il liquidatore cita i lavoratori per 1 milione

Risarcimento di un milione e richiesta di smantellamento del presidio. Questo il contenuto di una citazione in giudizio, in sede civile, che si sono visti notificare 26 lavoratori della ex Tmm di Pontedera, insieme al segretario della Fiom di Pisa, da parte del liquidatore.
“Siamo di fronte ad un atto gravissimo, che non ha precedenti – condanna il segretario di FIom Toscana Massimo Braccini, che questa mattina è intervenuto in viale Africa dove i lavoratori hanno il presidio da oltre 10 mesi. – Un vero e proprio ribaltamento della realtà. Dopo la fuga di un’azienda dal territorio, lavoratori licenziati nel peggiore dei modi possibili e passati già al vaglio di un comportamento discriminatorio che ha visto pagare solo chi non continuava la lotta, cosa illegale, si vuole davvero arrivare a chiedere il risarcimento a persone disoccupate, colpevoli solo di aver cercato di miglorare la propria condizione? Attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, nonché la richiesta di risarcimento danni, segna un comportamento spudorato di chi lo ha messo in atto e una condizione di regressione profonda a cui è sottoposto chi lavora, un mondo capovolto, non degno di una società civile fondata sul lavoro. Alla gravità della chiusura i lavoratori TMM hanno reagito con la democrazia, portando avanti una lotta a testa alta, non rassegnandosi alla mortificazione delle perdita del posto di lavoro. Risponderemo a questo grave attacco ai lavoratori TMM in ogni sede Istituzionale, sindacale e legale. Daremo piena assistenza legale e se vi sono gli estremi procederemo con contro denunce, querele e richieste di risarcimento per i danni causati ai lavoratori. Noi proseguiremo a batterci al loro fianco fino in fondo e continuiamo a lavorare per costruire una nuova condizione lavorativa». Citazione costituita da due provvedimenti distinti. Il primo, urgente, di smantellamento del presidio; il secondo, invece, riguardante l’accusa di aver interrotto l’operato del liquidatore, da cui la richiesta danni. «Nessuno ha bloccato alcunché – dicono i lavoratori al presidio. – Non abbiamo mai impedito a nessuno di entrare o uscire dallo stabilimento, ne ci sono mai stati sconfinamenti fisici, tant’è che sono state sempre presenti le forze dell’ordine a garanzia di tutti». Intanto sulla questione è intervenuto anche il sindaco Simone Millozzi. “Un atto che qualifica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’atteggiamento avuto dall’azienda fin dall’inizio di questa vicenda – dice il primo cittadino. -Azione che viene fatta contro persone colpevoli solamente di non arrendersi in silenzio alla protervia di atti unilaterali che hanno cambiato la vita di 80 famiglie”.