


Per cacciare usava i lacci, cavi di acciaio posizionati lungo sentieri boschivi e pronti a scattare per la cattura indiscriminata di qualsiasi animale di passaggio. E ovviamente vietati. Nel corso di specifici controlli rivolti al contrasto degli illeciti ambientali, i militari della stazione carabinieri forestale di Riparbella hanno scoperto l’uomo anche grazie a pazienti appostamenti di giorno e notte nel territorio comunale di Riparbella.
L’uso di questi strumenti è rigidamente proibito, poiché uccide animali selvatici e domestici, specie protette e in via d’estinzione, con metodi cruenti e non selettivi. Gli animali che finiscono in trappole mortali come queste, trovano la morte solo dopo ore e ore di sofferenze e lunga agonia, per dissanguamento o soffocamento. Il sessantenne responsabile di tali azioni criminose è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Livorno per caccia in periodo di divieto generale e per esercizio di caccia con mezzi vietati. Ora rischia la sospensione fino a tre anni della licenza di porto di fucile per uso caccia. Il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pisa nell’esprimere soddisfazione e apprezzamento per il risultato conseguito dai militari operanti, stimola tutto il personale a non abbassare mai la guardia nell’attività di tutela del territorio e della fauna, obiettivo primario perseguito da sempre dalla specialità forestale.