Del Senegal, ma a Pontedera. “Ai nostri ragazzi dico: calma e gesso. Serve una nuova pedagogia sociale”

10 marzo 2018 | 12:33
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Del Senegal, ma a Pontedera. “Ai nostri ragazzi dico: calma e gesso. Serve una nuova pedagogia sociale”

“Siamo parte integrante di questa società. Siamo persone disponibili, cittadini di fatto di questo paese. Ai nostri ragazzi diciamo calma e gesso. C’è l’albero che cade e la foresta che cresce, è il momento di far sentire in Italia la seconda”. Sono addolorati e preoccupati i rappresentatnti della comunità senegalese di Pontedera dopo i fatti di Firenze.

Un allarme lanciato in maniera simbolica proprio nella città in cui Idy Diene, 56enne della comunità senegalese ucciso a Firenze nei giorni scorsi, all’unisono da vari esponenti delle associazioni e comunità della Toscana, alla presenza di Aly Baba Faye (comunità di Roma), Diop Mamadou (Senegal Solidarietà), Dia Papa Demba (comunità senegalese toscana), Papa Demba Dialla (comunità di Poggibonsi), Khadim Kane (comunità di Montopoli), Fatou Tall (Donne Senegalesi Pontedera), Cheikh Tidiane (Comunità Senegalese Colle Val D’Elsa) e Cheikhouna Dieng (presidente Senegalesi Pontedera). Presente all’incontro anche la deputata del Senegal Diarra Fam.

“Siamo – dicono – a qualche settimana dai fatti di Macerata. A distanza di pochi giorni e dopo i fatti del 2011, come dopo i fatti di Fermo, di Castelvolturno e dei tanti, troppi, fatti di cronaca di questi ultimi anni hanno colpito le comunità migranti, non possiamo più tacere su chi in questi anni ed anche in campagna elettorale ha voluto speculare sulle paure. Siamo in un clima sociale rovente. Crediamo che l’Italia debba fare un lavoro di introspezione e riflessione su se stessa, su cosa era, su cosa può diventare. Non si può reinserire il dentifricio nel tubetto. Noi, da questo fatto, abbiamo lanciato la manifestazione di Firenze di oggi. Il tema del razzismo che cresce nella società italiana è un problema serio. La società multietnica necessita di una nuova pedagogia sociale, noi ci saremo”.

“Oggi pomeriggio Firenze e Pontedera unite nel ricordo di Idy: un nostro concittadino generoso, solare, sempre disponibile. – scrive sul suoi canali social il sindaco Simone Millozzi, che si è detto disponibile con le comunità migranti della Valdera ad organizzare un evento anche a Pontedera. – Due città “unite”, nella ricerca della verità e della giustizia, nella solidarietà e nella vicinanza alla famiglia di Idy ed a tutta la comunità senegalese. Due città “unite” dai valori dell’accoglienza, dell’integrazione, del dialogo e dell’apertura. Due città “unite” nel corteo organizzato dalla comunità senegalese per contrastare pacificamente quella spirale di odio, di violenza, di intolleranza in cui sembra essere ri-piombato il nostro Paese Noi, oggi, siamo qui fieri e orgogliosi della nostra storia e della nostra città”.

Nilo Di Modica