
Mal di denti? La Asl Toscana centro attiva un call center. Da alcuni giorni, tutti gli operatori addetti ai front office dell’azienda sono stati formati ed abilitati a dare le risposte, sulla base di un elenco di domande frequenti, ai cittadini che chiamano, realizzando, di fatto, un punto di ascolto sull’odontoiatria.
Le informazioni, a carattere generico, sono garantite da tutti i territori: Empoli, Firenze, Pistoia e Prato. Chiamando gli operatori si può venire a sapere, per esempio, che al servizio si accede tramite prenotazione Cup e senza richiesta medica e ottenere indicazioni su come attivare l’assistenza a domicilio per chi non è autosufficiente.
Se invece il problema è specifico, è attivo anche il punto di ascolto di secondo livello. Basta chiamare il numero 055.6937432, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 11. Anche questo numero è disponibile per tutti i cittadini che risiedono nei territori dell’azienda Usl Toscana Centro. Al punto di ascolto di secondo livello risponde il personale sanitario e prenderà nota della problematica (un mal di denti, la rottura di un ponte, lo scorrimento della lista d’attesa, ecc…), e si farà poi lasciare il numero telefonico del paziente che verrà richiamato. Nei casi urgenti al paziente sarà fornito l’appuntamento per effettuare la prestazione nell’ambulatorio più vicino al suo domicilio. E’ stata attivata anche una mail dedicata: puntodiascolto.odontoiatria@uslcentro.toscana.it alla quale rispondono direttamente gli odontoiatri.
Marco Massagli, direttore della struttura aziendale di odontoiatria spiega che i due punti di ascolto servono ad informare, orientare ed aiutare i cittadini sull’odontoiatria aziendale la cui attività è capillarmente diffusa con ben 19 ambulatori (3 a Empoli, 10 a Firenze, 4 a Pistoia e 2 a Prato) gestiti dagli odontoiatri (tra dipendenti e convenzionati), infermieri, odontotecnici, igienisti, operatori socio sanitari i quali garantiscono visite, cure e interventi anche a domicilio e in Rsa per i pazienti non autosufficienti e quindi ai cittadini con fragilità sanitaria oltre che sociale; per quest’ultimi le prestazioni sono a totale carico del servizio sanitario.