Tmm, Enrico Rossi scrive a Colaninno. I rappresentanti sindacali convocano al presidio le tre cariche dello Stato

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rosi ha scritto oggi (15 febbraio) al presidente e amministratore delegato della Piaggio, Roberto Colaninno, una lettera aperta in cui chiede di compiere uno sforzo di responsabilità sociale a favore della Tmm, l’azienda dell’indotto da mesi chiusa e in cerca di un compratore. In giornata è arrivata anche una richiesta di confronto pubblico alle tre cariche dello Stato da parte dei rappresenti sindacali della Tmm.
Uno sforzo capace di concorrere al reimpiego di parte degli addetti e di guardare oltre l’accordo sindacale raggiunto tra Tmm e lavoratori, grazie al quale la Naspi garantisce una copertura per due anni, ma ad oggi soltanto per 45 su 70 dipendenti. Il presidente della Regione ritiene quindi necessario, così come richiesto anche al Ministero per lo sviluppo economico, un tavolo in cui discutere di modalità sostenibili di riassorbimento della manodopera. Secondo il presidente aver internazionalizzato Piaggio è certamente un merito, con riflessi positivi anche in sede locale, ma avverte la necessità di ragionare sulle prospettive, senza le quali diventa difficile supportare la competitività locale. La Regione è disponibile a garantire un sostegno economico ai progetti di ricerca e sviluppo, cofinanziandoli, o a far arrivare in Toscana ulteriori risorse nazionali. E a questo proposito cita il Progetto Centauro, capitanato da Piaggio e che si avvale di risorse del Miur e della Regione. Enrico Rossi è convinto che chi è destinatario di contributi pubblici non possa limitarsi a capitalizzare le collaborazioni che gli vengono offerte, ma che sia chiamato a concorrere ad un quadro di stabilità dell’indotto di riferimento. La Toscana è quindi disponibile ad affrontare il tema del miglioramento della catena di fornitura nella meccanica, ma vuole avere la possibilità di conoscere il piano industriale di Piaggio per facilitare gli investimenti dei fornitori locali. Il presidente della Regione si dichiara pronto avviare un progetto di filiera nel settore delle 2 e 3 ruote per aumentare la competitività delle piccole e medie imprese e l’innovazione tecnologica: un tema giudicato di interesse nazionale visto il ruolo svolto da Piaggio in Italia. Nella lettera inviata a Colaninno richiama anche due delle proposte formulate nel settembre scorso dalla Regione all’azienda, alla vigilia dell’accordo commerciale con il partner cinese Motor Group. Si tratta di un innovation day per favorire sia i rapporti con i fornitori che un salto di qualità nelle partnership esistenti e di percorsi di innovazione nella filiera della meccanica in Valdera, orientati all’industria 4.0. Non manca di rammaricarsi per il mancato confronto sulle implicazioni territoriali del nuovo accordo Piaggio-Motor group e sulle due proposte formulate. In attesa di un cenno di riscontro da parte del vertice Piaggio, il presidente della Toscana si dice certo che verrà colto lo spirito costruttivo della lettera inviata e che Piaggio vorrà concorrere ad una soluzione sostenibile per una parte dei lavoratori che da sei mesi esprimono una richiesta di lavoro che non può rimanere inascoltata.
La rappresentanza unitaria di base della Tmm ha convocato in un’assemblea pubblica il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del consiglio Paolo Gentiloni. Questo è il contenuto della convocazione alla richiesta di confronto pubblico al presidio dei lavoratori della Tmm, insieme al segretario regionale Fiom della Toscana e al segretario provinciale Fiom di Pisa, previsto per lunedì 26 febbraio alle 18.
L’azienda tmm produceva marmitte per il mondo delle due ruote, in particolare modo per la piaggio, ed i lavoratori a seguito della chiusura sono da 7 mesi in presidio permanente per cercare di costruire un nuovo futuro lavorativo. In questi lunghi mesi di lotta abbiamo ricevuto la solidarietà ed il sostegno dei lavoratori di tutta la Regione, della città, delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali. Sono ancora in corso interessi da parte di imprenditori e abbiamo valutato anche la possibilità di costituire una cooperativa di lavoratori. Crediamo però che sia inaccettabile che si possa chiudere un’impresa fuggendo letteralmente dal territorio dopo aver tranquillizzato la rsu e le istituzioni sulle prospettive, questo segna un degrado della civiltà delle relazioni. Crediamo altresì che sia necessario poter discutere con voi sulla natura dello stato di diritto, sullo stabilire se siamo ancora in un paese dove valgono i principi costituzionali. In altri paesi non ci sembra che un’azienda possa arrivare a lasciare a spasso i lavoratori in questo modo. crediamo che questa situazione debba risentire di una attenta riflessione politico istituzionale, pena la decadenza dei cardini su cui si fonda la nostra democrazia.
in attesa di riscontro, certi di una vostra disponibilità, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.