Sparatoria a Pisa, arrestato il 21enne nella notte






Lo hanno trovato sotto a un camper vicino a casa sua dove probabilmente è rimasto nascosto per varie ore durante la sua breve latitanza, dopo che davanti a un bar del Cep alle 11 di mattina aveva aperto il fuoco con due pistole ferendo 4 persone, un episodio che per il momento in attesa dell’interrogatorio di convalida da parte del gip, rimane motivato dai futili motivi: una lamentela fatta dagli avventori per il rumore che faceva con la moto (leggi anche: Sparatoria a Pisa, 4 feriti. Caccia all’uomo – prima ricostruzione dei fatti).
Patrizio Giovanni Iacono 21 anni originario della Sardegna agli arresti domiciliari a Pisa con un permesso speciale di uscire per andare a fare la spesa, gravato da divieto di rientro in Sardegana, noto alle forze dell’ordine anche per episodi che lo avevano coinvolto quando era ancora minorenne e in possesso di varie armi da fuoco. È questo l’identikit del giovane che ha seminato il panico nel popolare quartiere del Cep Pisa rendedosi poi irreperibile per 11 ore nella giornata di venerdì 9 gennaio. Per trovarlo è servito l’intervento della polizia e dei carabinieri, che hanno avviato le indagini fin dai momento successivi alla sparatoria. Al momento anche gli inquirenti, come confermato dal procuratore Alessandro Crini, nonostante abbiano fermato il giovane, si muovono su un terreno da analizzare con più chiarezza alla luce di quanto emergerà dalle indagini nelle prossime ore. Iacono non ha reso nessuna dichiarazione spontanea agli inquirenti, se non un ironico “E’ molto che mi cercate'” pronunciato davanti agli agenti della squadra mobile coordianati dal vice questore aggiunto Rita Sverdigliozzi, capo della mobile, che dopo le 22 di ieri sera lo hanno rintracciato sotto il camper vicino alla sua abitazione del Cep, dove vive con la madre. La polizia poi ha anche trovato in un box vicino alla sua casa, un piccolo arsenale, un fucile a canne mozze, con le matricole abrase, un fucile calibro 20, vario munizionamento per le due armi lunghe e per due pistole una calibro 22 e una calibro 9, con cui presumibilmente, visto il sommario confronto balistico fatto dai carabinieri con i bossoli lasciati per strada, Iacono ha aperto il fuoco contro gli avventori del bar esplodendo almeno 5 colpi.
Una situazione singolare visto che le armi erano in una pertinenza della casa dove aveva libero accesso l’uomo già noto alle forze dell’ordine che stava scontando una pena nel regime domiciliare.
Lunedì o martedì prossimi è atteso l’interrogatorio di garanzia, ma intanto come ha spiegato il maggiore del carabinieri Giovanni Bartolacci, comandante del nucleo operativo, si sta lavorando per chiarire vari elementi della vicenda che poi dovranno essere vagliati anche dal punto di vista giudiziario. Per il momento polizia e carabinieri pensano che Iacono abbia fatto tutto da solo senza che il fiancheggiamento di nessuno, ma c’è ancora da capire dove siano finite le due armi utilizzate per sparare, una calibro 9 e una scacciacani modificata calibro 22. Poi anche se i carabinieri al momento hanno precisato che non ci sono altri indagati, c’è la questione della moto del giovane che dopo la sparatoria è stata spostata dalla posizione dove lui l’aveva lasciata, non che di per sé questo possa rappresentare un reato, ma quanto meno è abbastanza strano che una persona si preoccupi di andare a spostare un veicolo che è stato utilizzato da una persona ricercata. Tutte questioni che andranno chiarite dal punto di vista investigativo per arrivare alla ricostruzione esatta dei fatti, indispensabile nell’iter giudiziario che si dovrebbe, salvo colpi di scena, aprire per Iacono che al momento è in stato di fermo per il reato di tentato omicidio, detenzione di armi con matricola abrasa ed evasione dagli arresti domiciliari. Un possibile chiarimento anche su questi dettagli soprattutto su dove siano finite le due pistole, potrebbe essere già fornito dallo stesso Iacono durante l’interrogatorio di garanza davanti al giudice per le indagini preliminari.
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