Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata

10 febbraio 2018 | 14:45
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Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata
Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata
Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata
Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata
Sinistra radicale in presidio antifascista a Pisa dopo i fatti di Macerata

Movimenti e sinistra radicale in piazza anche a Pisa questo pomeriggio in concomitanza con la manifestazione nazionale antifascista e antirazzista che nelle stesse ore si tiene a Macerata, a seguito dei fatti sanguinosi della scorsa settimana. I rappresentanti ed i candidati alle politiche della lista “Potere al Popolo”, insieme a molte altre sigle del sindacato di base e dell’associazionismo, si sono dati appuntamento alle ore 17,30 in Piazza XX Settembre, proprio di fronte al palazzo comunale.

“I fatti di Macerata, che hanno visto un nazi fascista fare il tiro a segno contro chiunque avesse la pelle scura, è in stretta continuità con lo stillicidio di omicidi, ferimenti, pestaggi, minacce contro migranti e richiedenti asilo – dicono gli organizzatori. – Fatti criminosi che da troppo tempo interessano il paese e l’intero continente europeo. In questo percorso di sangue vogliamo ricordare il 13 dicembre 2011, quando due senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, furono uccisi da Gianluca Casseri, altro nazi fascista sostenitore e attivista di CasaPound. Chi oggi parla di “gesto folle” è complice dello sparatore. Dietro questa vera e propria strategia terroristica si nasconde un progetto politico, che punta all’egemonia su fasce sociali stremate dalle politiche neoliberiste imposte dall’Unione Europea e realizzate dai governi nazionali. Dentro il piccolo e feroce progetto nazi si intravvede con chiarezza il grande progetto dei responsabili diretti del disastro sociale degli ultimi dieci anni di crisi”.
La “rivolta” nei circoli pisani 
Un legame non solo ideale quello che in questi giorni vede Pisa legata a Macerata e agli sviluppi politici dell’intera vicenda, manifestazione compresa. Dopo l’iniziale adesione a livello nazionale di organizzazioni come Anpi, Arci, Libera e Cgil e dopo che, alcuni giorni fa, quelle stesse sigle avevano fatto un passo indietro su invito del sindaco di Macerata, la partecipazione infine è stata confermata anche su impulso di numerosi malumori da parte della base delle organizzazioni. Malumori che, a Pisa ed in Toscana, si sono fatti sentire più che altrove nei giorni scorsi, specie fra i circoli dell’Arci. Proprio la provincia pisana è stata infatti teatro di una piccola sollevazione da parte di molte case del popolo contro l’iniziale decisone dell’associazione di non scendere in piazza. Un appello ad accogliere le ragioni del fronte antifascista fatto circolare nella rete in lungo e in largo per il Belpaese, ma i cui primi firmatari sono stati proprio vari circoli di Pisa come la Casa del Popoli “Rinascita”, il circolo “Pace e Lavoro” di Porta a Mare, il circolo Curiel della Vettola, l’Agorà e molti altri altri circoli della provincia pisana, fra cui il “Botteghino” di La Rotta, la “Torre Giulia” di Montopoli e associaizoni come “La Rossa” di Casciana Terme.