“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura

11 gennaio 2018 | 10:13
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“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura
“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura
“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura
“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura
“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura
“Polizia non basta: riqualificare”. Minniti per Pisa sicura

“Pisa non è solo una media città italiana. Pisa ha un valore che va molto oltre: qui sono concentrati simboli straordinari non solo collegati alla tradizione, la cultura la storia del nostro Paese ma sono simboli dell’umanità. Le città che hanno questo tipo di significato rappresentano un punto di riferimento”. Lo ha detto il ministro dell’interno Marco Minniti stamani 11 gennaio arrivato a Pisa per rinnovare il patto per Pisa Sicura, sottoscritto insieme alla prefetto di Pisa Angela Pagliuca, alla vicepresidente della Regione Monica Barni e al sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Presenti, tra gli altri, la giunta Filippeschi, i rappresentati delle forze dell’ordine, l’onorevole Federico Gelli, i consiglieri regionali Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini, Andrea Pieroni.

“E noi sappiamo – ha aggiunto il ministro – che questo ha una parte posotiva e contemporaneamente una piccola parte negativa, che è qquella di essere simbolo da attaccare, da conquistare. Pisa è rappresentativa di quello che da questo punto di vista è l’Italia”. Minniti fa riferimento, quindi, a una minaccia, quella del terrorismo internazionale e dell’Isis. “Nessun allarme”, precisa certo, “ma dobbiamo avere molto presente la forza della minaccia e tuttavia dobbiamo pensare a una sicurezza che permetta di vivere e godere questi luoghi, per essere apprezzato non solo da noi che ci viviamo, ma anche dagli altri che vengono per visitarla”. (continua a leggere dopo il video)

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Una sicurezza che non è fatta, secondo Minniti, di modelli standard: “Non è possibile avere un unico modello di sicurezza per tutta l’Italia perché ogni realtà è differente e un piano funziona tanto più è adeguato al territorio. Questo non possiamo farlo da Roma ma servono piani come questo, nati sul territorio, che il territorio lo vivono, lo conoscono e lo capiscono. Poi lo aiutano. Sono stati firmati finora pochissimi patti come questo: il patto è nuovissimo perché si basa su un’idea moderna di sicurezza”. E, poi, “La presenza delle forze di polizia, da sola, non basta. Serve la riqualificazione urbanistica: un progetto, ma di qualità. Elementi da tenere in considerazione sono l’illuminazione certo, ma anche le politiche di integrazione. Quindi la collaborazione a ogni livello. Quella che firmiamo è una visione, di una sicurezza moderna”.Il ministro ha anche dato alcune alcune rassicurazioni: “Pisa sarà in cima alla lista degli organici da completare e potenziare, con unità che stiamo già formando. La nuova questura è la ciliegina sulla torta: la prefetto ha dato via alla procedura per individuare un sito idoneo. Mi impegno affinché oggi questo patto non sia soltanto firmato, ma venga realizzato”. Tra gli impegni da prendere, anche implementare il rimpatrio per chi delinque.
A ringraziare il ministro per la sua attenzione alla città di Pisa è il prefetto Angela Pagliuca: “Grazie a tutti, di più al ministro che con la sua presenza rinnova attenzione per la città di Pisa. Si rinnova il patto con le modifiche rese necessarie dalle recenti norme di sicurezza. Sono previste più strette norme per la collaborazioni tra le istituzioni e le forze pubbliche, per programmare e portare avanti le azioni atte a garantire ai cittadini la sicurezza in ogni aspetto. Le istituzioni che avevano sottoscritto la prima edizione del Patto il 9 giugno 2010 hanno convenuto sulla necessità di revisionarne il testo alla luce delle importanti e significative novità contenute nella legge 48 del 18 aprile 2017 in tema di sicurezza urbana, rafforzandolo e prorogandolo per un altro biennio. Gli impegni assunti con le nuove intese mirano a rafforzare, anche attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, il sistema di prevenzione dei fenomeni di criminalità nella città e attuare sempre più efficaci azioni di contrasto alle situazioni di degrado sociale che negli ultimi anni stanno incidendo sulla percezione di sicurezza dei cittadini. In tale direzione è stata rafforzata la sinergia sul territorio tra le azioni dello Stato e delle autonomie locali, secondo il principio costituzionale di leale collaborazione, per evitare che fenomeni di degrado sociale – come quelli derivanti dall’abuso di bevande alcoliche e di sostanze stupefacenti o dalle occupazioni abusive – degenerino in problematiche di sicurezza ed ordine pubblico. Le disposizioni previste nel Patto mirano quindi a realizzare condivise iniziative interistituzionali per migliorare le condizioni di vita della comunità locale e promuovere il rispetto della legalità e del decoro urbano”. A chiedere politiche forti per la sicurezza è il sindaco di Pisa Marco Filippeschi: “Abbiamo bisogno di un piano antiterrorismo con dotazione aggiuntiva, la definizione a regime degli organici della questura, l’assegnazioni di personale per mantenere almeno gli organici, attuazione dei servizi più dinamica, un percorso di verifica e fattibilità dello spostamento della questura in una sede vicina alla stazione e monitoraggio speciale per favorire l’allontanamento dalla nostra città di persone dedite al crimine, in particolare allo spaccio”. Un iter, quello per la nuova questura, che la prefetto Pagliuca ha già avviato. In una fase preliminare, ovviamente: la ricerca di un sito idoneo.
“La presenza del ministro Minniti oggi a Pisa – per il deputato pisano Federico Gelli – conferma la particolare attenzione del governo alla questione sicurezza nelle città e nella nostra in particolare. Il patto firmato oggi sottolinea che anche le istituzioni cittadine e regionali tengono ad affrontare seriamente il problema. Ringrazio il ministro per l’attenzione che dimostra nei confronti del nostro territorio, segno di un importante cambiamento delle politiche ministeriali dal suo insediamento in avanti”.
Il Patto è costituito da 16 articoli, uno dei quali prevede la costituzione, in Prefettura, di una “cabina di regia”, composta dai locali rappresentanti delle forze dell’ordine e dai referenti indicati dal sindaco, con il compito di verificare periodicamente le emergenze e le istanze del territorio e approfondire le tematiche attinenti la sicurezza urbana attraverso politiche di sicurezza integrata.

Elisa Venturi